Confine

'Spesa vietata in Italia? Mi ricorda un embargo'

Secondo Giovanni Ciceri, presidente della Confcommercio di Como, è 'inspiegabile che i ticinesi possano andare al ristorante ma non a fare shopping'

Benvenuti sì, ma non per tutto (Ti-Press)
3 giugno 2020
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''Lo shopping vietato? Ricorda un embargo e non si capisce la ratio della legge'', commenta così Giovanni Ciceri, presidente della Confcommercio di Como, la decisione presa dal Consiglio federale con l'Ordinanza 2 sul Covid-19  di vietare alla clientela svizzera di fare gli acquisti oltre confine. Ancora il potente presidente dei commercianti comaschi, interprete anche del pensiero dei suoi colleghi della fascia di confine: ''Per Como e provincia è un danno gravissimo, è necessario che si attivi la diplomazia. Bisogna che ci spieghino perché possono venire nei nostri ristoranti, ma non possono fare la spesa, Bisogna essere responsabili, c'è tanta confusione riguardo al coronavirus, ma rispettando le misure di distanziamento e l'uso della mascherina è possibile fare acquisti in assoluta tranquillità''. Ciceri non ha dubbi: ''Questa decisione non è assolutamente condivisibile. Da parte nostra ci stiamo attivando per capire cosa stia succedendo. Speriamo in un ripensamento da parte dei nostri cugini svizzeri''.

Una lettura molto decisa arriva da Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti di Como: ''Per noi non ci sono altre motivazioni che questa: è la volontà di proteggere la loro economia e gli acquisti in casa da loro. Nei nostri mercati esiste una situazione di assoluta sicurezza, in quanto in tutta la nostra rete di distribuzione, dall'ingrosso fino al dettaglio, i protocolli per il contenimento dei contagi sono osservati con grande attenzione''.