Multate anche 9 persone uscite di casa nonostante la positività al coronavirus. Tra le scuse c'è chi sostiene di essere stato messo alla porta dalla moglie
Nonostante gli addii senza funerali che lo scorso mese sono stati 167, rispetto gli 87 dello stesso periodo del 2019 (più 89 per cento), nel comasco continuano i comportamenti non rispettosi dalle norme introdotte per contenere i contagi, cresciuti di 51 pazienti nella giornata di ieri.
Dal 28 marzo al 3 aprile i controlli straordinari anti-coronavirus disposti dalla prefettura di Como ed effettuati da polizia, carabinieri, finanza e polizia locale, sono stati complessivamente 15'620. Le persone sanzionate sono state 404 (multa da 400 a 3mila euro) un numero pressoché identico a quello delle precedenti settimane, a conferma che ancora non tutti sono consapevoli dell'importanza di rimanere a casa. Un dato nuovo è rappresentato dal fatto che nove persone sono state denunciate perché, seppure positive, sono uscite di casa. In questo caso sono previste sanzioni penali da 3 a 18 mesi e ammenda da 500 a cinquemila euro.
Sono stati controllati quasi 3mila esercizi commerciali. Solo due sono stati sanzionati, fra cui una pizzeria del comune Centro Valle Intelvi. La Guardia di finanza di Menaggio ha sorpreso tre persone che stavano consumando una pizza. Sia il pizzaiolo che i tre clienti sono stati multati. Per la pizzeria anche la chiusura per trenta giorni. Il campionario delle giustificazioni è assai vasto: si va da chi ha dichiarato di essere stato buttato fuori di casa dalla moglie passando da chi, proveniente da un comune del milanese, era dalle parti di Como per acquistare un'autovettura.