Il trasferimento dei voli tra i due hub lombardi non ha causato i temuti disagi a passeggeri e ambiente. Intanto il restyling prosegue
Il traffico a Malpensa, con Linate chiuso dal 27 luglio e lo sarà sino alle 5,59 del 27 ottobre? Oltre le previsioni. Un dato innanzitutto: il 23 settembre con 1.013 voli l'hub varesino, per la prima volta, è diventato il primo d'Italia, superando Fiumicino. C'erano legittimi preoccupazioni, giunte anche dal Canton Ticino, su una possibile esplosione dell'inquinamento atmosferico e acustico derivante dalla crescita dei voli, a seguito della chiusura per tre mesi dello scalo milanese Forlanini. C'erano state, nei mesi precedenti l' ''operazione Brigde'' (così chiamato il trasferimento in massa da Linate a Malpensa), dure prese di posizioni dei sindaci lombardi e piemontesi, i cui territori si trovano a ridosso dello scalo varesino. Proteste anche da parte di ambientalisti preoccupati dai rombi di aeroplani in fase di decollo e atterraggio. Le centraline di monitoraggio dell'Arpa di Lombardia e Piemonte attivate per ''verificare ricadute sulla salute dei cittadini in conseguenza dell'aumento del traffico aereo'' hanno registrato che raramente ci sono stati sforamenti dei limiti di legge (75 decibel diurni e 65 notturni). Come dire che è andata meglio del previsto. Così come fin qui è stato per il traffico. I giorni più caldi, un po' a sorpresa sono stati il 16-20-23 settembre, mentre i voli charter hanno fatto registrare picchi il lunedì e il venerdì. Nel complesso, fa sapere l'Enav, (ente navigazione area civile), che ad agosto ci sono stati 27.369 movimenti, il 54,33 % in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Stando le previsioni dovevano aumentare del 40%. Stesso discorso in settembre con 27.589 movimenti, il 52,09% in più. Ben oltre le previsioni. Nonostante ciò sino ad ora non ci sono stati grossi problemi. Anche la puntualità dei voli è stata sostanzialmente rispettata. Salvo casi eccezionali, fa sapere la Sea, che la media dei ritardi non è andata oltre i 15/20 minuti. Il problema più avvertito è stato quello dei bagagli. Forse era inevitabile considerati l'elevato numero di atterraggi al giorno. Intanto, a Linate continuano i lavori, incominciando dal rifacimento della pista di decollo e atterraggio, lunga 2,4 chilometri e larga 60 metri, e quella di rullaggio: completamente rifatto il manto, per uno spessore totale di 60 centimetri. Sono a buon punto i lavori di restyling dell'area imbarchi e dell'impianto che riceve le valigie, aumentando i livelli di sicurezza e accorciando i tempi di controllo e smistamento. Ampliata l'offerta commerciale con nuovi negozi e punti di ristoro e relax.