Confine

Marito chiede 60mila euro all'amante della moglie: patteggia 3 anni

Il ‘terzo uomo’ ha staccato tre assegni da 20 mila euro in pochi mesi, poi lo ha denunciato. Nel frattempo, la moglie pentita è tornata a casa

Ti-Press
7 marzo 2019
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Incredibile, ma vero. Tradito dalla giovane moglie, ha ritenuto di far fruttare le corna chiedendo ''un risarcimento'' all'amante della consorte. Ma avendo tirato troppo la corda è finito in un mare di guai.

La storia si è appresa stamane in Tribunale a Busto Arsizio (Varese). Il marito tradito, dopo aver passato sei mesi in carcere, davanti al giudice delle udienze preliminari Piera Bossi ha patteggiato 3 anni e 6 mesi per estorsione. Dovrà anche restituire il maltolto. Un malloppo di 60 mila euro.

Il bancario in pensione, residente nel Varesotto, quando ha scoperto il tradimento della moglie e venuto a conoscenza del numero di telefono dell'amante, ha cominciato a tempestarlo di telefonate chiedendo un risarcimento. Lo ha testualmente scritto nei numerosi messaggi che il terzo personaggio del triangolo non ha cancellato. L'amante, nel giro di pochi mesi all'inizio dello scorso anno, ha staccato 3 assegni da 20 mila l'uno, che il marito tradito ha regolarmente portato all'incasso, come si trattasse di un normale pagamento. Alla quarta richiesta di denaro l'amante, che nel frattempo aveva prosciugato il conto in banca, si è ribellato, per cui ha denunciato il tutto ai carabinieri, ai quali è stato facile ricostruire l'incredibile vicenda.

Un controllo del cellulare dell'estorsore, che non aveva cancellato i messaggi con minacce, ha spalancato la strada che ha portato dapprima in carcere ed oggi alla condanna del marito tradito. A sostegno dell'accusa le matrici degli assegni che hanno consentito di rintracciare i versamenti.

Ultima incredibile circostanza: sul conto corrente del marito tradito sono stati trovati e sequestrati i 60 mila euro, restituiti all'amante della donna che nel frattempo in quanto pentita è tornata a casa, assieme al marito tradito. Per quest'ultimo il difensore ha chiesto l'affidamento in prova, per evitargli di tornare in carcere. Per ora nessuna decisione.