I coniugi, sorvegliati dai carabinieri, sono stati scoperti. Ed è finita dietro le sbarre anche la donna
Si parla anche di baci, fra marito e moglie, nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere sette persone, componenti di una organizzazione che nel Comasco spacciava cocaina pure a ticinesi. Baci passionali tra marito detenuto e moglie costretta a vederlo per poco tempo e in giorni prestabiliti. Un gesto d'affetto, viene spontaneo osservare, se non fosse che nascondeva ben altro. Le effusioni erano il modo trovato per passarsi delle palline di cocaina da una bocca all'altra. Insomma, dalla donna all'uomo.
Lui è un 34enne di Durazzo, lei, 32 anni, è pure albanese e residente a Mozzate, sino al suo arresto, a metà settimana. Era il punto di riferimento di chi riforniva di cocaina diversi Comuni lariani, fra cui Olgiate Comasco dove soliti rifornirsi anche i ticinesi. La donna è accusata pure di detenzione di armi, dopo che nella perquisizione domiciliare i carabinieri, oltre a cocaina e hashish, hanno scoperto due pistole, una Smith&Wesson e una 44 Magnum.
Del resto, gli incontri in carcere fra i coniugi erano tenuti sott'occhio dai militari dell'Arma di Como: sia tramite video che intercettazioni telefoniche. In un caso la moglie avrebbe passato una pallina troppo grossa con la cocaina, tanto che il marito faticava a tenerla in bocca. In quella occasione, annotano i carabinieri, stentava a parlare. Tanto che fra i due era nato un battibecco: l'uomo aveva rimproverato la moglie: ''Mi sta facendo male alla bocca''. E lei aveva replicato: ''Sentimi ... l'ho tenuta io durante tutto il tempo''.