Confine

Abolire la carta sconto benzina? 'Una presa in giro'

La richiesta arrivata da Bruxelles fa reagire addetti ai lavori e politica. Presentata anche un'interrogazione al Governo

archivio Ti-Press
25 novembre 2018
|

''L'Unione Europea tutela gli interessi della Svizzera! Un Paese che non ne fa parte. E questo a scapito dell'Italia. È una presa in giro''. Schiuma rabbia Alessandro Mattinzoli, assessore regionale allo sviluppo economico, che chiosa: ''Questa è l’Europa che non vogliamo e che vogliamo cambiare''. Irrompe anche la carta sconto benzina nei rapporti sempre più tesi fra l'Italia e l'Unione Europea.

Mattinzoli, assessore regionale lombardo, esponente leghista, chiamato in causa dopo che lo scorso 9 novembre (lo si è saputo solo venerdì, vedi correlato) Bruxelles ha chiesto al governo italiano di sopprimere, entro due mesi, la carta sconto benzina che dall'estate 2000 consente agli automobilisti lombardi, residenti entro venti chilometri dal confine con Ticino e Grigioni, di fare il pieno a prezzo scontato. Per quale motivo? ''Viola le norme comunitarie sulla concorrenza'', il convincimento dei burocratici di Bruxelles. Se violazione c'è, per accorgersi ci hanno messo parecchio tempo. ''La carta sconto benzina deve essere salvata'', la parola d'ordine delle associazioni dei benzinai e di tutti i gruppi politici presenti in Regione Lombardia.

Si sono mossi anche i parlamentari in quanto la partita si gioca sui tavoli del governo di Roma. Il primo a muoversi è stato il senatore Alessandro Alfieri (Pd), varesino: ''Ho presentato un’interrogazione al governo - dice l’ex segretario regionale 'dem' - per capire cosa intende fare in merito al contenzioso con la Commissione europea sullo sconto carburante nelle aree di confine fra Lombardia e Svizzera. La carta sconto benzina è un’esperienza positiva che non crea distorsioni nella concorrenza, ma al contrario riequilibra una situazione penalizzante per i cittadini e gli operatori del settore distributivo vicini al confine''.