La carta sconto benzina sulle montagne russe. Nel giro di una mezza giornata si è passati dal sorriso al pianto. Daniela Maroni, consigliere regionale l'altroieri pomeriggio informava che il Consiglio regionale lombardo aveva approvato una sua mozione che prevede l'allargamento sino a trenta chilometri, rispetto agli attuali venti, della fascia dal confine per beneficiare della benzina scontata, ampliando in questo modo (e non di poco) la platea degli automobilisti lombardi che avrebbero potuto pagare meno i carburanti. Non solo benzina, ma anche gasolio. A qualche ora di distanza da Roma è giunta la notizia che, nell'ambito della legge di stabilità 2018, un articolo recita ''Abrogazione del fondo da 5 milioni di euro per le aree di confine con la Svizzera e con l'Austria per ridurre il prezzo alla pompa della benzina e del gasolio''. Ecco, quindi, le lacrime, anche se ad una lettura meno superficiale di quanto previsto (ma non ancora approvato) nella legge di stabilità 2018, ci si accorge che non si tratta di un taglio netto del contributo riconosciuto dallo Stato alle Regioni confinanti con Svizzera e Austria, ma di una sforbiciata pari al 20% del contributo annuale che scenderebbe da 25 a 20 milioni di euro. Risorse per garantire il funzionamento che va avanti da quasi una ventina di anni della carta sconto benzina. C'è dunque il rischio che la carta sconto benzina possa essere soppressa, con il ritorno dei pendolari della benzina a Chiasso (e dintorni), come da più parti si cerca di fare credere? Sembra un'ipotesi azzardata. Innanzitutto, la legge di stabilità 2018 è ancora in discussione, per cui può essere emendata. E già alcuni parlamentare comaschi del Pd hanno presentato un emendamento per rimuovere l' 'abrogazione. Poi, considerata l'entità del taglio, la differenza potrebbe essere integrata dalle Regioni. Ciò che, sulla carta, diventerebbe difficile da attuare sembra essere l'allargamento della fascia utile dal confine per beneficiare della benzina scontata.