L’attore francese assente (per motivi di salute) nel ribunale di Parigi chiamato a giudicarlo per fatti che sarebbero avvenuti sul set di un film
Il processo all’attore francese Gérard Depardieu, accusato di aggressione sessuale su due donne durante le riprese di un film nel 2021, è stato rinviato al 24 e 25 marzo 2025. Convocato ieri davanti a un tribunale di Parigi, l’attore di 75 anni non si è presentato per ragioni di salute, ha indicato il suo avvocato; mentre fuori dall’aula del tribunale un centinaio di persone hanno manifestato in sostegno alle vittime. Molteplici le denunce e le accuse che si sono moltiplicate negli ultimi sei anni nei confronti del mostro sacro del cinema francese, per il quale “i suoi medici gli hanno vietato di essere qui oggi”, ha spiegato ieri l’avvocato Jérémie Assous in avvio di udienza, prima di aggiungere che avrebbe chiesto un rinvio di sei mesi così che Depardieu abbia la possibilità di difendersi. In sala d’udienza c’erano soprattutto membri di associazioni femministe e donne che pure hanno denunciato di aggressione l’attore. L’interesse era tale che il dibattimento è stato trasmesso in un’altra sala per pubblico e giornalisti che non erano riusciti a entrare.
“Non sei la fierezza della Francia”, si è sentito fuori dal tribunale, in riferimento alle dichiarazioni di Emmanuel Macron che a dicembre 2023 aveva parlato di “caccia all’uomo” contro Depardieu, “immenso attore” che “rende fiera la Francia”; dopo la diffusione di un reportage della tv pubblica France 2 in cui l’attore moltiplicava le affermazioni misogine e insultanti nei confronti delle donne.
Figura conosciuta nel mondo intero, con oltre 200 film all’attivo, Depardieu rischia un altro processo. In agosto la Procura di Parigi ne ha richiesto il rinvio a giudizio davanti alla Corte criminale affinché venga processato per stupro e aggressioni sessuali nei confronti dell’attrice Charlotte Arnould, che fu la prima a denunciare l’attore nel 2018. Per il processo apertosi ieri, invece, Depardieu è accusato di aggressioni sessuali su due donne nel settembre 2021 durante la lavorazione del film ‘Les volets verts’ di Jean Becker.
È la denuncia di una delle due, una decoratrice di 55 anni, sporta a febbraio 2024, ad aver fatto avviare un’inchiesta. “Mi aspetto che la giustizia sia la medesima per tutti e che Depardieu non benefici di alcun trattamento di favore solo perché è un artista”, ha dichiarato all’agenzia Afp l’avvocata della donna, Carine Durrieu-Diebolt. Dal canto suo, l’avvocato dell’attore ritiene che Depardieu sia “oggetto di diffamazioni menzognere” allo “scopo” di “arricchirsi di 30’000 euro”. Nel suo racconto al sito investigativo Mediapart, la donna ha indicato che Depardieu si sarebbe messo improvvisamente a urlare nel corso di una conversazione, dicendo di volere un ventilatore poiché col caldo che c’era non poteva nemmeno “eccitarsi”, poi aveva affermato di poter “far godere le donne anche senza toccarle”. Un’ora dopo, l’attore l’avrebbe “afferrata brutalmente” mentre lei stava lasciando il set. Depardieu l’avrebbe “bloccata, richiudendo le sue gambe su di lei come un gambero e poi le avrebbe toccato i fianchi, il ventre e su fino ai seni”. L’attore avrebbe inoltre fatto “affermazioni oscene” come “viens toucher mon gros parasol, je vais te le fourrer dans la chatte”.
L’altra donna che ha denunciato è un’assistente alla regia e durante le riprese del film – aveva detto l’attrice Anouk Grinberg all’Afp – “dal mattino alla sera ci dovevamo sorbire delle schifezze”. “Mai e poi mai ho abusato di una donna”, si era dal canto suo difeso Gérard Depardieu in una lettera aperta pubblicata sul quotidiano Le Figaro nell’ottobre 2023.
Lanciato nel 2017 per denunciare il comportamento del produttore statunitense Harvey Weinstein, il movimento #MeToo negli ultimi anni ha travolto il cinema francese. Tra i grandi nomi accusati di violenze sessuali ci sono quelli dei registi Jacques Doillon e Benoît Jacquot. ATS/AFP/RED