Una Chiesa del Collegio Papio di Ascona stracolma per ‘Ticino, terra di musicisti’
Come i pastori di D’Annunzio che lascian gli stalli e vanno verso il mare, anche noi lasciamo metaforicamente i monti e torniamo al piano. In un anno cadenzato dal calendario scolastico all’inizio di luglio è d’obbligo, anche per i giardinieri che lavoreranno di più, pensare a un concetto di vacanza: che non sia un far niente, ma un far qualcosa di diverso! Ma ad inizio settembre è bene che tutti, anche i pensionati, s’accostino a Leopardi, “ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier faccia ritorno”.
Si sono riaperte le scuole e sono iniziate le Settimane Musicali di Ascona: sedici concerti fino a inizio ottobre. A fine mese inizieranno i Concerti dell’Orchestra della Svizzera italiana: cinquanta concerti fino a primavera inoltrata, e già gli abbonamenti e i biglietti sono quasi esauriti. Ho davanti il pieghevole delle Settimane Musicali Ascona appena iniziate: sedici concerti equamente divisi fra la Chiesa del Collegio Papio di Ascona e la Chiesa San Francesco di Locarno
Ho seguito intanto, in una Chiesa del Collegio Papio di Ascona stracolma, uno stupendo concerto da camera con un titolo significativo: ‘Ticino, terra di musicisti’. In scena erano il pianista Francesco Piemontesi, le violiniste Melina Mandozzi e Daria Zappa, il violoncellista Orfeo Mandozzi. Il violista Ivan Vukčević, venuto dall’Australia e per nostra fortuna rimasto in Ticino.
Qual è la più bella composizione della musica occidentale? Tra i melomani prevale la scelta fra la Messa in si minore di Bach e il Quintetto in do maggiore di Schubert. Sto dalla parte di Schubert e in tre quarti di secolo di melomania ho collezionato il maggior numero possibile di ascolti, dal vivo e registrati. Anche sabato scorso, seduto su una sedia a metà navata, senza possibilità di vista degli esecutori ho riassaporato l’emozione di una bella interpretazioni. Cinque eccellenti strumentisti venuti da lontano, riuniti ad Ascona, forse con limitate possibilità di prove, ma spinti dal fuoco sacro che cancella le difficoltà tecniche.
La seconda parte del concerto era riservata al Quintetto per pianoforte e archi di Brahms, che ci ha portato ancor più verso il nord dell’Europa, nella cultura tedesca, che per altro impregna il clima culturale di Ascona. Ma ben oltre il mondo culturale tedesco hanno potuto spingersi e formarsi i musicisti ticinesi che sabato ci hanno incantato con due interpretazioni ai più alti livelli.