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Pienone e applausi per l'esordio della Swiss national orchestra

Primo d'agosto d'eccezione al Casino di Berna, con il primo concerto del nuovo ensemble che vede protagonisti i migliori musicisti svizzeri

Pienone al Casino di Berna
(Mark Baumgartner/SNO)
2 agosto 2024
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Abituati a vedere l'imbellettato pubblico del Musikverein viennese battere le mani a tempo con la ‘Marcia di Radetzky’ ogni Concerto di Capodanno, assistere alle 1'200 persone che hanno riempito il Casino di Berna fare la stessa cosa con il bis dell’Ouverture del ‘Guglielmo Tell’ è il miglior auspicio che il concerto inaugurale della neonata Swiss national orchestra (Sno), tenutosi il Primo di agosto in occasione della Festa nazionale, sia il primo di una lunga serie.

Nuova linfa

La Sno, nata su impulso del suo direttore artistico Igor Longato, è composta da soli musicisti elvetici, che lavorano tra la Svizzera e il resto del mondo. Dopo tre giorni di prove, giovedì mattina l'ora e mezzo di concerto è stata all'insegna della perfetta sintonia delle varie sezioni e un dinamismo veramente apprezzabile. L'obiettivo del maestro John Axelrod, direttore principale della Sno e sul podio per il suo esordio, era quello di dare nuova linfa a brani magari già conosciuti senza fermarsi alla mera esecuzione. Possiamo dire che l'obiettivo è perfettamente riuscito. Partendo dall'emozione di sentire il Salmo svizzero suonato da un'orchestra di professionisti e arrivando al ‘Guglielmo Tell’ rossiniano – incredibile la sezione dei violoncelli –, l'orecchio allenato ha potuto notare una ricerca e un colore che hanno reso l'ascolto completo e con una nota di freschezza.

Un programma vario

C'era tanta Svizzera nel programma. La piacevole riscoperta dell'energico Andante - Allegro con fuoco della Prima sinfonia di Hans Huber, soprannominata ‘Tell-Sinfonie’, ha indirizzato subito il concerto nei binari desiderati: quelli del coinvolgimento di un pubblico che da subito ha apprezzato questa sorta di Nati dei musicisti orchestrali. L'omaggio al nostro Paese, precisamente all'influsso del soggiorno di Giacomo Puccini a Vacallo, è proseguito con l'Intermezzo dalla ‘Manon Lescaut’ eseguito con rara delicatezza e intensità.

Tanta Svizzera – con anche la ‘Pastorale d’été’ di Arthur Honegger – ma anche tanta apertura al mondo attorno. Il mondo russo, con la ‘Polonaise’ tratta dall’‘Onegin’ di Tchaikovskij, ma soprattutto quello tedesco/bavarese del vero gioiello di giornata: il Concertino per flauto e piccola orchestra di Siegfried Wagner (figlio di) magistralmente eseguito dal solista ginevrino Sébastian Jacot, primo flauto dei Berliner Philarmoniker.

La nascita della Sno è da salutare non tanto e non solo per la qualità della musica suonata il Primo di agosto, ma proprio per lo scopo che si pone. Longato, dopo il concerto, ha affermato come “il nostro obiettivo era ed è quello di offrire da un lato ai musicisti di punta svizzeri l'opportunità di esibirsi insieme e, dall'altro, rendere la musica di altissimo livello accessibile a tutti. Esattamente ciò che siamo riusciti a fare oggi”.

Cultura è anche valorizzare le eccellenze locali

E il punto è proprio questo. La cultura, aperta per sua stessa natura, deve essere anche valorizzazione e promozione dei propri talenti. Sul palco abbiamo visto e sentito 76 musicisti svizzeri di talento – folta la rappresentanza ticinese capitanata dalla Konzertmeisterin Melina Mandozzi, a proposito di orgoglio – che mostrano come l'eccellenza e la bravura spesso siano già in casa e non debbano essere sempre per forza cercati all'esterno nel tentativo di dimostrare chissà che cosa. La cultura e la musica non hanno né devono conoscere confini, ma questo non deve mai essere un impedimento nell'essere orgogliosi e di premiare la qualità dei musicisti, e di tutti gli artisti che lavorano in ogni ambito della cultura, del nostro Paese.

Il prossimo concerto della Sno sarà il 17 novembre in Vaticano, nella chiesa di San Paolo fuori le Mura, dove eseguirà il ‘Preludio sinfonico’ di Puccini e la monumentale Terza sinfonia di Anton Bruckner, chiudendo così il ciclo del Festival ‘Pro musica e arte sacra’ per il duecentesimo anniversario della nascita del celebre compositore austriaco.