L'ex presidente è stato diffidato dal continuare a utilizzare ‘Nothing Compares 2 U’. Il precedente di Neil Young e l'ira di Tozzi per ‘abuso’ di ‘Gloria’
Gli eredi di Sinéad O'Connor hanno diffidato l'ex presidente americano Donald Trump dal continuare a usare nella sua campagna per la nomination repubblicana la celebre canzone della leggenda della musica irlandese scomparsa il 26 luglio dell'anno scorso, ‘Nothing Compares 2 U’.
In un comunicato, a nome anche dell'etichetta discografica Chrysalis Records, si legge che l'artista sarebbe stata “disgustata, ferita e insultata” dall'utilizzo del brano durante i comizi di Trump negli Stati Uniti, come accaduto di recente nel corso delle primarie. Inoltre, nella nota ripresa dai media di Dublino, si fa riferimento al fatto che O'Connor viveva secondo un “rigoroso codice morale” e aveva già espresso la sua avversione per l'ex presidente definendolo un “diavolo biblico”. “Come custodi della sua eredità, chiediamo che Donald Trump e i suoi associati smettano immediatamente di usare la sua musica”, si intima alla fine del comunicato.
Sinéad O'Connor è morta all'età di 56 anni nella sua residenza di Londra per cause naturali, come emerso in gennaio dagli accertamenti condotti dal coroner.
Non è la prima volta che il tycoon è ‘stoppato’ dalla musica. Le note di ‘Gloria’ di Umberto Tozzi udite prima dell'assalto al Campidoglio, nei momenti precedenti il comizio di Trump, avevano spinto il cantante italiano a condannare “completamente l’uso di ‘Gloria’ in quel contesto”. Tozzi si era detto “pronto, in qualità di autore, a difendere i principi e l’origine di questa canzone”.
A portare in tribunale l'allora presidente degli Stati Uniti era stato invece Neil Young nel 2020 per violazione del diritto d'autore, “nel massimo rispetto per le idee politiche di tutti”, ma anche in difesa del proprio intelletto “usato per una campagna d’ignoranza e odio che nulla ha a che vedere coi valori della costituzione”.