Fino al 28 aprile, ripercorre il cammino artistico del cantautore morto a soli 30 anni, nel 1981
La tuba nera – regalo di Renato Zero – esibita al festival di Sanremo del 1978, i maglioni colorati sfoggiati nelle interviste, l'accappatoio indossato al Festivalbar78, il passaporto, le sue macchine fotografiche, la collezione di dischi, le foto e le cartoline di famiglia, i testi dattilografati. È aperta a Roma fino al 28 aprile la mostra ‘Rino Gaetano’, la prima dedicata al cantautore, morto a soli 30 anni nel 1981. A ospitarla è il Museo in Trastevere, non lontano dal Folkstudio dove Rino mosse i primi passi da musicista e, prima di lui, altri grandi nomi della scuola romana come Antonello Venditti e Francesco De Gregori.
Gli ambasciatori della mostra sono Giusy Ferreri e Riccardo Cocciante, che con Gaetano incise il QConcert nel 1981, con i due a scambiarsi ‘A mano a mano’ e ‘Aida’, e a cantare entrambi ‘Ancora insieme’, con Giovanni Tommaso dei New Perigeo. “Rino deve essere definito come artista, perché l'artista è colui che non sceglie quello che fa ma è scelto dalla vita per fare qualcosa – racconta Cocciante –. Doveva fare il cantautore. Insieme eravamo due personaggi all'opposto, ma ci univa la difficoltà di vivere. Eravamo visti male negli anni Settanta, capelloni e aggressivi nella nostra proposta. Ma un artista deve essere aggressivo, altrimenti non esiste”.