Il Castello d'Onore del 36esimo Festival del cinema giovane è assegnato alla regista tedesca, che lo ritirerà martedì 21 novembre a Bellinzona
“Nel mio cinema racconto delle grandi donne della Storia, ma anche della vita delle donne comuni e delle loro continue battaglie quotidiane per l'affermazione nella società”. Così parla di sé Margarethe von Trotta. È quanto si legge sulla quarta di copertina del libro ‘Una lucida ribellione. Il cinema di Margarethe von Trotta’, curato da Francesca Savino e Giancarlo Zappoli, edito dal Centro Studi Cinematografici di Roma con Multimage. È la regista tedesca la destinataria del Castello d'Onore della 36esima edizione di Castellinaria Festival del cinema giovane, dal 18 al 25 novembre.
Nata a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale, prima donna a vincere il Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia con ‘Die bleierne Zeit’ (Anni di piombo, 1981), Margarethe von Trotta è uno dei nomi più importanti del Nuovo Cinema Tedesco ed ha un ruolo importante nel cinema contemporaneo europeo. È stata fra le prime registe a far emergere i conflitti della sua generazione e a portare avanti un'intensa riflessione sulla figura femminile e la sua emancipazione, mettendo al centro dei suoi lavori donne militanti come Rosa Luxemburg o Hannah Arendt.
Il Castello d'Onore le sarà consegnato martedì 21 novembre, serata in cui verrà presentato il suo ultimo film ‘Ingeborg Bachmann - Reise in die Wüste’, opera nella quale von Trotta si avvicina alla poetessa austriaca Ingeborg Bachmann, concentrandosi sulla sua relazione con Max Frisch, incontrato a Parigi nel 1958. Fra loro nasce subito un'irresistibile attrazione che sfocia in una relazione appassionata. Entrambi famosi a livello internazionale per le loro opere letterarie, hanno una personalità caparbia e intransigente che li porta presto verso litigi ed attriti. Dopo pochi anni, Max Frisch mette fine alla relazione, lasciando in Ingeborg un tormentato ricordo.