Novanta voti per ‘La resistenza delle donne’ (Einaudi). Al secondo posto Silvia Ballestra, al terzo Marta Cai
“Sono stata travolta da questo libro come un fiume. Ho la sensazione che queste donne mi abbiano portata a spalla fino qui, su questo palco. Vorrei dedicare questo premio prima di tutto alla memoria di queste donne straordinarie che hanno combattuto e non si sono girate dall'altra parte in un momento terribile”. Parole di Benedetta Tobagi, vincitrice della 61esima edizione del Premio Campiello con il suo libro ‘La resistenza delle donne’ (Einaudi). La scrittrice ha festeggiato la vittoria al grido liberatorio “towanda”, quello della protagonista del film ‘Pomodori verdi fritti alla fermata del treno’, al Gran Teatro La Fenice di Venezia.
Al secondo posto si è classificata la storia di un'altra donna straordinaria raccontata da Silvia Ballestra ne ‘La Sibilla. Vita di Joyce Lussu’ (Laterza), libro sulla partigiana, poetessa, scrittrice che ha coniugato pensiero e azione. Al terzo, Marta Cai con il libro d'esordio ‘Centomilioni’ (Einaudi). Al quarto, ‘Diario di un'estate Marziana’ (Perrone editore) di Tommaso Pincio, un libro su Roma e su Ennio Flaiano. Al quinto, Filippo Tuena con ‘In cerca di Pan’ (Nottetempo).
Standing ovation nel corso della serata per Edith Bruck, Premio Campiello alla Carriera. “Papa Francesco che mi è venuto a trovare e ho visto diverse volte mi ha detto che una goccia di bene in questo mare nero può fare tanto. Io ho risposto: ‘Ho fatto una pozzanghera’”, ha raccontato la 92enne testimone della shoah ungherese.