Dal 25 al 27 agosto, gratuitamente, su tre palchi cittadini (con appendice didattica)
È il festival di blues più longevo della Svizzera ed è giunto alla sua 33esima edizione. Blues to Bop torna a Lugano dal 25 al 27 agosto per tre giorni di concerti gratuiti e approfondimenti, frutto del lavoro congiunto di Ed Bersier, profondo conoscitore del mondo della musica blues e collaboratore storico di Blues to Bop, e di Filippo Corbella, programmatore musicale della Divisione eventi e congressi della Città di Lugano.
Stati Uniti, Nord Africa, Italia e Svizzera sono le fonti musicali di questa edizione, pensata come un ideale abbraccio tra popoli. Tre i palchi allestiti in città: l’anfiteatro di Piazza Cioccaro e Piazza della Riforma, casa della musica per eccellenza, e la Rivetta Tell sul lungolago, novità di quest’anno.
Uno sguardo ai nomi, con approccio ‘geografico’. Dagli Stati Uniti arriva Keith Johnson, soprannominato ‘The Prince of the Delta Blues’: è il pronipote di Muddy Waters ed è accompagnato dalla Big Muddy Band, dal chiaro riferimento all’illustre parente. Dagli States arrivano pure The War and Treaty, ovvero Michael Trotter Jr. e Tanya Trotter, duo di Nashville che nell’ultimo album ‘Lover’s Game’ indaga ancor più in profondità la tradizione della musica del Sud. E ancora, Shemekia Copeland, vincitrice di un Blues Music Award nel 2021 come ‘B.B. King Entertainer Of The Year’; The True Believers, fedeli portatori di gospel, in forma di quintetto capitanato da Castro Coleman (o ‘Mr. Sipp’); King Solomon Hicks, artista che in ‘Harlem’, album del 2018, ha cantato le proprie origini. Nella giornata di chiusura, nato e cresciuto a New York, Sugar Blue, anche noto come ‘il Jimi Hendrix dell’armonica’: vincitore di un Grammy, ha suonato con Willie Dixon, Prince, Rolling Stones, Stan Getz, Bob Dylan.
La Svizzera è ben rappresentata da Marco Marchi con i suoi Mojo Workers, che per Blues to Bop diventano ‘Stompers’, nel quartetto formato dal bluesman di origini stradelline e da Marco Pandolfi (armonica), Fabio Bianchi (basso elettrico, tuba), Tobias Glaser (percussioni). Dal Mali arrivano Baba Sissoko & Mediterranean Blues, fusione di blues, melodie e ritmi afro e sonorità mediterranee. Folta la rappresentanza italica: l’Anima Blues di Eugenio Finardi torna a vent’anni dal suo esordio, con il cantautore, devoto del blues, accompagnato da Vince Vallicelli (batteria), Giovanni Maggiore (chitarra) & Friends. Dall’Italia arriva pure Elli De Mon, che mette insieme blues, punk e musica indiana, nella tradizione di grandi entertainer come Bessie Smith, Fred McDowell e Son House. E poi Mauro L. Porro’s Hot Gravel Eskimos, un’immersione nella Swing Era anche grazie a strumentazione e look vintage. E il Lovesick Duo di Paolo Roberto Pianezza e Francesca Alinovi, entrambi bolognesi, entrambi radicati nel country americano, nel rock & roll e nello swing anni 40 e 50. Il blues tricolore si completa con la Treves Blues Band di Fabio Treves, dal 1974 uno dei punti di riferimento del genere in Italia.
Blues to Bop Lugano è anche occasione didattica legata al blues. Alcuni degli artisti ospiti della 33esima edizione saranno protagonisti nelle giornate di sabato e domenica con incontri e lezioni di musica e storia del blues rivolti a tutti. Gli incontri, tutti gratuiti, sono in programma alla Darsena del Parco Ciani, tradotti in italiano. Sabato 26 agosto alle 10, Keith Johnson terrà una lezione sullo stile musicale di Muddy Waters; alle 11, King Solomon Hicks sarà il protagonista dell’incontro intitolato ‘Keeping the Blues Alive by touring from Harlem to all over the world’. Alle 14, Shemekia Copeland & Elli De Mon racconteranno le grandi donne del blues, di ieri e di oggi. Alle 15.30, infine, Sara Bao & Ale Ponti si caleranno nel mistero di Robert Johnson. Domenica 27 agosto, alle 10.45, appuntamento con le Sunday School, protagonisti The True Believers (per informazioni: www.luganoeventi.ch/it/blues-to-bop).