Musica

L’intero archivio acquisito dal V&A: Bowie avrà un suo ‘Center’

Ottantamila pezzi fra lettere, costumi, foto e altri oggetti riconducibili al Duca. Il Victoria & Albert Museum ne curerà uno specifico spazio espositivo

Memorabilia
(Keystone)
23 febbraio 2023
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David Bowie avrà presto uno spazio espositivo esclusivo a Londra, dedicato dal 2025 interamente alle sue memorabilia. L’annuncio arriva oggi dal Victoria & Albert Museum, che in questi mesi ha completato l’acquisizione dello sterminato archivio Bowie: ben 80mila pezzi fra lettere, costumi, foto e altri oggetti riconducibili alla vita e alla carriera di uno dei musicisti simbolo della storia del rock e del pop britannico e mondiale, morto a 69 anni nel 2016. La struttura si chiamerà ‘David Bowie Centre for the Study of Performing Art’ e verrà allestita nella zona est della capitale del Regno Unito, cuore creativo di questi ultimi decenni non troppo lontano da Brixton, sobborgo meridionale un tempo popolare della metropoli che al musicista diede i natali l’8 gennaio 1947 e che nel lontano 1962 offrì il primo palcoscenico al suo genio eccentrico ed eclettico, ancora da adolescente.

La collezione – ha sottolineato in una nota Tristram Hunt, ex deputato e direttore del prestigioso V&A – metterà a disposizione del pubblico anche elementi inediti "del processo creativo di un innovatore della musica e di un’icona della cultura" pop. E comprenderà non solo manoscritti di testi musicali, spartiti, missive, strumenti, ma pure costumi come quelli resi celebri dall’album ‘Ziggy Stardust’, datato 1972, o dai concerti dell’Alladin Sane Tour del ’73. Nonché foto e ritratti realizzati da alcuni dei maggiori fotografi del XX secolo quali Terry O’Neill, Brian Duffy o Helmut Newton. "Diventare i custodi di questi archivi incredibili e avere il potere di aprirli al pubblico è un sogno che si realizza", ha aggiunto Hunt.

L’operazione, evidenzia il museo londinese, è stata resa possibile sia dalla volontà degli eredi di David Bowie, inclusi la vedova Iman e il figlio Duncan, avuto dalla prima moglie Angie Barnett, sia da una donazione ad hoc da 10 milioni di sterline messa sul piatto dalla Blavatnik Family Foundation (istituzione benefica che fa capo al miliardario sovietico-britannico-americano Len Blavatnik) e dalla branca musicale del colosso dell’intrattenimento Warner Group.