Da ‘Milleluci’ a ‘Canzonissima’, da Macario a Garinei e Giovannini, da Sanremo al Festivalbar, è stato la storia del teatro e della tv.
Si è diviso tra cinema, teatro e tv divenendo uno dei più affermati registi televisivi e teatrali del panorama nazionale e internazionale, collaborando con Nino Rota, Ennio Flaiano, Federico Fellini, Tonino Guerra e tanti altri. È morto stamattina a Roma il coreografo, regista teatrale e televisivo Gino Landi. Pseudonimo di Luigi Gregori, era nato a Milano il 2 agosto del 1933, aveva 89 anni. Sue le coreografie della ‘Canzonissima’ del 1971 con Raffaella Carrà, che rivoluzionò la tv con il balletto ‘Tuca tuca’; sue quelle di ‘Milleluci’ del 1974, dove la ‘Raffa’ nazionale ballò con Mina.
Avviato allo studio della danza dai suoi genitori, entrambi artisti di varietà, Landi ha iniziato come ballerino, passando poi alla coreografia. Fu scoperto da Erminio Macario mentre metteva in scena ‘Bulli e pupe’ con Fanfulla. Come coreografo ha firmato il sabato sera degli italiani, ma anche a teatro diede vita alle coreografie – in collaborazione con il duo Garinei e Giovannini – di spettacoli celebri ‘Alleluja brava gente’, ‘Rugantino’ e ‘Aggiungi un posto a tavola’. Gino Landi era entrato alla Rai nel 1958 con la qualifica di regista, chiamato a realizzare le coreografie per ‘Buone vacanze’ (1959) e ‘Giardino d’inverno’ (1961), dove fu assistente di Don Lurio per il debutto delle gemelle Kessler. Tra le innumerevoli regie televisive da lui curate, si ricordano quelle di alcune edizioni del Festival di Sanremo, Festivalbar e Partitissima. Per lo spettacolo leggero della Rai è stato il coreografo di trasmissioni popolari come ‘Johnny 7’ (1964), ‘La prova del nove’ (1964), ‘Scala reale’ (1966) e ‘Partitissima’ (1967). Ha curato le coreografie di programmi storici come ‘Studio Uno’ (1961) con Don Lurio, ‘Dove sta Zazà’ (1973), ‘Fatti e Fattacci’ (1975) e il suddetto ‘Milleluci’, molti di questi diretti da Antonello Falqui con cui Landi ha lavorato come coreografo per due decenni, prima d’intraprendere egli stesso la carriera di regista. Da ricordare il suo lungo sodalizio con Pippo Baudo, da ‘Fantastico 7’ (1986) fino ai programmi celebrativi ‘Buon compleanno TV’ (2004) e ‘150’ (2011).
Il mondo del teatro, che lo ha visto nascere e muovere i suoi primi passi, gli ha affidato regia e coreografie di numerosi spettacoli. Per il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, nel teatro stabile Politeama Rossetti, ha debuttato nel 1970 come coreografo di ‘Al cavallino bianco’ con Tony Renis, Aldo Fabrizi e Sandro Massimini e nel 1971 con ‘Il fiore di Hawaii’ di Paul Abraham con Daniela Mazzucato, Sergio Tedesco, Massimini e Gloria Paul; nello stesso anno ha debuttato anche come regista de ‘La vedova allegra’, sempre con Massimini; nel 1972 ha curato la regia di ‘Cin Ci La’ con Miranda Martino, Tedesco e Massimini e la coreografia de ‘La principessa della Czarda’ con Adriana Innocenti ed Elio Pandolfi. Per il teatro lirico è stato chiamato a realizzare ‘Vivì’ (1962) e ‘Il barbiere di Siviglia’ (1989).
Landi è stato anche regista di operette e di musical (‘Can-Can’, 1998). Al Teatro Verdi ha messo in scena anche ‘Les Contes d’Hoffmann di Offenbach’, nella Stagione Lirica 2000/2001.