Spettacoli

#MeToo postumo per il ‘Picchiatello’ Jerry Lewis

Ex co-star accusano il comico, scomparso nel 2017 all’età di 91 anni, di abusi sessuali dietro alle quinte

Il celebre comico
(Keystone)
25 febbraio 2022
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Le accusatrici sono ottuagenarie e nonuagenarie. Il molestatore, invece, è morto da anni. Un nuovo documentario punta i riflettori su Jerry Lewis: l’amata star dei film di ‘Picchiatello’ avrebbe a più riprese allungato le mani sulle sue co-star.

Tutte le donne hanno conosciuto Lewis quando, negli anni Sessanta, il comico era all’apice della sua carriera. L’inchiesta della rivista Vanity Fair è accompagnata da un breve film intitolato The Dark Side of a Hollywood Icon (il lato oscuro di un’icona di Hollywood), in cui le attrici accusano Lewis di essersi comportato con loro da mascalzone.

Celebre per le sue iniziative umanitarie tra cui una ‘Telethon’ contro la distrofia muscolare, alle sue spalle una quarantina di film come attore, una decina da regista e tanta televisione, il protagonista di Nutty Professor è morto nel 2017, a 91 anni. Sin dagli inizi della sua carriera, Lewis aveva scatenato le risate del pubblico attraverso gag mute, pantomime e commedia slapstick, basando il suo umorismo soprattutto sull’uso del corpo. Lewis non fu però solo un clown: come sostengono l’articolo e il film basati su interviste condotte da Amy Ziering e Kirby Dick, i documentaristi della serie dell’emittente televisiva Hbo Allen contro Farrow, la sua comicità avrebbe nascosto un lato oscuro.

Dopo aver affrontato per anni il tema delle molestie nella Chiesa cattolica, Ziernig e Dick hanno allargato la loro esplorazione agli studi di Hollywood. Hanno fatto parlare Hope Holiday, che ha recitato con Lewis in The Ladies Man, Jill St John, la sua costar in Who’s Minding the Store?, Anna Maria Alberghetti, che ha lavorato con lui in Cinderfella, Karen Sharpe di The Disorderly Orderly. E poi la sceneggiatrice candidata agli Oscar Renée Taylor e la cantante Lainie Kazan.

Sharpe, che ha oggi 87 anni, afferma che nel 1964, durante una prova costume, Lewis le mise le mani addosso: «Cominciò a palpeggiarmi. Si aprì i pantaloni. Rimasi senza parole». L’attrice si fece valere e Lewis andò su tutte le furie: «Capii allora che non era mai successo che una gli dicesse di no», col risultato, come si vide nei giorni successivi che, per ordine del divo, l’attrice fu ostracizzata dall’intera produzione: «L’ordine di scuderia era di non parlare con me. Chi l’avesse fatto sarebbe stato multato».

Holiday, oggi 91enne, aveva conosciuto Lewis quando aveva appena tredici anni. Era sulla trentina quando lui la invitò nel camerino, chiuse la porta a chiave e cominciò a masturbarsi chiedendole di spogliarsi per lui. Le amiche dell’attrice le consigliarono di denunciarlo alla Screen Actors Guild, ma lei non lo fece. «Era un pezzo grosso alla Paramount. Avevo troppa paura. Così tenni la bocca cucita».

Ribellarsi alle molestie per le costar di Lewis era difficile: alla fine degli anni Cinquanta i suoi film avevano fatto guadagnare alla Paramount cento milioni di dollari quando il biglietto di ingresso al cinema era di meno di 70 centesimi. Lewis era intoccabile: al punto che l’allora capo della produzione Barney Balaban disse una volta che «se Jerry avesse voluto bruciare gli studi» lui gli avrebbe passato i fiammifero.