Spettacoli

È morto Ivan Reitman, produttore e regista di ‘Ghostbusters’

75enne, ha prodotto e diretto molti celebri blockbuster fra gli anni 70 e 90, come “I gemelli” con Arnold Schwarzenegger e Danny De Vito, e “Beethoven”

(Keystone)
14 febbraio 2022
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Hollywood e’ in lutto per Ivan Reitman, il produttore-regista che ha fatto ridere gli spettatori di mezzo mondo con successi come “Animal House” e “Ghostbusters”. Reitman e’ morto a 75 anni nel sonno nella sua casa di Montecito in California.

Toga party, acchiappafantasmi e un gigantesco marshmallow che invade le strade di Manhattan sono stati i tasselli di una comicita’ demenziale che Reitman porto’ sul grande schermo con star come John Belushi, Dan Aykroyd e Bill Murray che grazie ai suoi film diventarono famosi.

“La nostra famiglia è in lutto per la perdita inaspettata di un marito, padre e nonno che ci ha insegnato a cercare sempre la magia nella vita", hanno detto i figli Jason, lui stesso regista, Catherine e Caroline: "Ci conforta che il suo lavoro abbia dispensato risate e felicità a innumerevoli altri in tutto il mondo”.

Ivan Reitman era nato in quella che oggi e’ la Slovacchia da una famiglia ebrea sopravvissuta al nazismo: la madre uscita viva da Auschwitz, il padre dalle file della resistenza. Ivan aveva quattro anni quando i genitori emigrarono a Toronto per sfuggire al comunismo: “Non avevamo un centesimo, io non parlavo la lingua”, aveva rievocato il cineasta con la Cbc nel 2007.

All’universita’ in Canada Reitman aveva conosciuto attori che lo avrebbero accompagnato poi nella carriera tra cui Martin Short, Eugene Levy e Rick Moranis. Tornato a Toronto aveva assoldato Aykroyd per uno show comico finito su una tv locale, mentre una volta a New York fu il lavoro a Off Broadway che lo mise a contatto con Belushi e Murray prima che diventassero famosi con Saturday Night Live.

Il successo arrivo’ nel 1978 con “National Lampoon’s Animal House” di cui fu regista John Landis: le caotiche avventure/disavventure di una ‘fraternity’ universitaria negli anni Sessanta che introdussero nella cultura pop il concetto del toga party incassarono oltre 140 milioni di dollari e resero Belushi una star.

Reitman ebbe sempre il rammarico di essersi limitato a produrre: era cosi’ tornato alla regia coi film che resero celebre Bill Murray: “Polpette" del 1979 e “Stripes. Un plotone di svitati” (1980). Ma il più grande successo da regista e produttore arrivo’ tre anni dopo con "Ghostbusters”, la commedia paranormale scritta da Aykroyd per Belushi che era morto un anno prima e che fino ad allora era rimasta nel cassetto.

Candidato a due Oscar nonostante il tiepido giudizio della critica, il film con Aykroyd, Murray, Harold Ramis, Rick Moranis e Sigourney Weaver fu un successo al box office con incassi di 229 milioni di dollari, un sequel fortunato nel 1989 e due nuove puntate del nuovo millennio (il secondo dei quali, "Ghostbusters: Afterlife" del 2021 con le star sopravvissute del cast originale fu diretto dal figlio Jason). Erano seguiti altri film come "I Gemelli" del 1988, "Un poliziotto alle elementari" (1990) e “Junior” (1994) che riconfigurarono la carriera dell’ex Terminator Arnold Schwarzenegger.

Reitman aveva poi prodotto altre commedie per famiglie tra cui la serie “Beethoven”, protagonista l’omonimo Sanbernardo.

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