Musica

I Night Birds perdono Roby Wezel, ‘uomo educato e modesto’

Il primo chitarrista dei ‘Night’, storia del rock ticinese, nel ricordo dell’amico e cofondatore Eliano Galbiati e in quello di Giorgio Fieschi

Roby Wezel (© Eliano Galbiati)
29 gennaio 2022
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«Io e lui siamo stati i primi Night Birds. Per cinquant’anni ho suonato a fianco di una persona incredibilmente educata e modesta». Eliano Galbiati, batterista e cofondatore della storica band locarnese, ricorda l’amico Roby Wezel, spentosi dopo lunga malattia. Con Galbiati e Charlie De Marco (basso), nei Jolly Rogers, diventati Night Birds con Guido Margaroli (chitarra ritmica) e William Mazzoni (canto e armonica), Wezel è stato parte della prima band professionista del Ticino, nata dalla folgorazione di Galbiati per i britannici Yarbirds, in concerto nel Locarnese nell’estate del 1964. Ai Night Birds – o ‘Beatles del Ticino’ – si sarebbero uniti poi Mario Del Don (chitarra e poi basso), il defunto Chris Ackermann (chitarra solista) e Corry Knobel (chitarra solista e voce). «Uno dei primi ricordi di musica suonata insieme a Roby, quando ancora non avevamo un cantante – dice Galbiati – è una versione di ‘Apache’ degli Shadows, riproposta per i cinquant’anni festeggiati al Teatro di Locarno». Era il settembre del 2014. «Con l’arrivo di Del Don – ricorda il batterista – Wezel passò alla chitarra ritmica, un segno di grande umiltà, la dimostrazione dell’essere musicisti».

Giorgio Fieschi, dei Night Birds (e non solo dei Night Birds) è archivio vivente. «Ho conosciuto Wezel dopo gli altri componenti. Di lui sapevo che aveva trascritto un pezzo dei Byrds per Les Sauterelles, in gara al Cantagiro nel 1967 con ‘Senza te’. Persona adorabile, discreta, riservata. A casa sua, tempo fa, mi mostrò le tante lettere e le cartoline spedite dai fan, tenendomi d’occhio come si tengono d’occhio tutti i collezionisti che mettono le mani nei ricordi dei musicisti». Gli ultimi incontri sotto i portici di Locarno, prima di sapere della malattia. Il resto è nel ‘Ciao Roby’ sulla pagina di facebook, con Wezel, Galbiati e gli altri alle spalle di un vecchio Transporter, segno distintivo di un’epoca e di una generazione.