Spettacoli

Colto, sarcastico, tranchant: addio a Enrico Vaime

Autore per radio e tv, pubblica e privata, scrittore, drammaturgo: il mondo dello spettacolo italiano lo piange. È morto a Roma all'età di 85 anni.

Enrico Vaime (1936-2021)
29 marzo 2021
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“Leggerezza sapiente densa di contenuti e di cultura”. Per la Rai, alla quale è stato di casa per molto tempo, questo era in sintesi Enrico Vaime, autore e conduttore televisivo e radiofonico, scrittore, drammaturgo. Classe 1936, Vaime si è spento nella tarda serata di domenica scorsa al Policlinico Gemelli di Roma all’età di 85 anni, dopo aver segnato “profondamente con sensibilità, garbo e intelligenza la storia della radio e della televisione in Italia”, dice ancora l’emittente di Stato di un autore divisosi tra la tv pubblica e quella privata, tra la radio e il piccolo schermo, firmando oltre duecento titoli.

“La battuta è un lampo, andrebbe consumata lì al banco”, disse una volta. Dall’ironia a tratti cinica, dal sarcasmo e dall'intuizione, condivisi qua e là anche con l’omologo Italo Terzoli – morto nel 2008, metà della ditta artistica ‘Terzoli & Vaime’ – nacque nel 1968 ‘Quelli della domenica’, il debutto televisivo di Cochi e Renato e dl Paolo Villaggio, quest'ultimo nei panni del Professor Kranz e di Giandomenico Fracchia). E poi ‘Canzonissima’ (1968 e 1969) e un piccolo capolavoro di umorismo intitolato ‘Tante scuse’ (1974), con la coppia Mondaini-Vianello in un momento altissimo di dissacrazione del mezzo televisivo oltre che di fine intrattenimento per famiglie.

‘Amare significa’, ‘Tutti possono arricchire tranne i poveri’, ‘Le braghe del padrone’, ‘Era ormai domani, quasi’ sono i titoli di alcuni dei libri scritti da Enrico Vaime; ‘Un figlio a metà’, ‘Italian Restaurant’, ‘Mio figlio ha 70 anni’, alcune delle fiction; ‘Felicibumta’, ‘Anche i bancari hanno un’anima’, ‘La vita comincia ogni mattina’, un estratto dei musical teatrali, che includono anche il ‘Bravo’ di Enrico Montesano. Tra le firme di ‘Fantastico '88’ e ‘Risatissima’ (1984 e 1985, il varietà campione d'ascolti di Canale 5), in tempi più recenti la7 lo ricorda alla conduzione in ‘Anni luce’, Omnibus Weekend e presenza fissa di ‘Coffee Break’. Ma Vaime ha anche fondato un ‘marchio’ radiofonico chiamato ‘Black Out’, in onda dal 1979 al 1994, con Luciano Salce tra gli autori sino al 1985. Nel 1983, Vaime volle in trasmissione le imitazioni del giovane Fabio Fazio, tra i primi a rendergli omaggio domencia scorsa: “Aveva sempre una battuta illuminante. Anzi, aveva la battuta definitiva”.

‘Mi sento più solo, mi pare una trincea...’

“È morto uno dei miei più cari amici, abbiamo lavorato insieme vent’anni”. Sono le prime parole di Maurizio Costanzo all’Ansa. Costanzo con il quale Vaime, dal 2012 al 2016, ha condiviso l’ultima esperienza televisiva in ‘S’è fatta notte’, talk show nato da un’idea di entrambi, nel quale l’autore scomparso indossava lo smoking bianco di un cameriere “tutt’altro che silenzioso” (come da note di presentazioni Rai dello spettacolo) di un finto bar all’ora di chiusura. La forma radiofonica di quel talk show continua per altro la sua vita radiofonica.

“Stava male da un po’, almeno da un paio di anni”, ma sono sempre rimasto in contatto con la famiglia. L’ho sentito l’ultima volta quindici giorni fa”, spiega Costanzo, ricordando il “bel gruppo” che includeva anche Marcello Marchesi e Italo Terzoli: “Erano gli anni dei grandi varietà, dei sabati sera di Rai1. Enrico era straordinario, la sua cifra era l’elegante ironia. Era la persona più ironica che abbia conosciuto, indovinava la battuta disarmante anche davanti a un fatto clamoroso”. Con Vaime, il conduttore ha firmato anche ‘Memorie dal bianco e nero’, 16 puntate su Rai 1 nel 2012 durante le quali, con l’ausilio di ospiti, venivano analizzati i generi televisivi nel corso degli anni; l’anno successivo era stata la volta di ‘Di che talento sei?’, altro viaggio nella storia della tv. Il lunghissimo sodalizio artistico Vaime-Costanzo comprende anche il teatro e risponde al titolo di ‘Parlami di me’, al ‘Sistina’ di Roma dal 2006 al 2008, protagonista Christian De Sica. “Che dire? Mi sento più solo, mi pare una trincea...", conclude Costanzo, che su Canale 5, nello ‘Show’ che porta i suoi nome e cognome, promette di dedicare la puntata al collega che non c’è più.

Del “bel gruppo”, ribazzettato “la grande squadra che ha fatto grande la Rai”, ha parlato anche Pippo Baudo, protagonista del musical ‘L’uomo che inventò la televisione’ (1997), scritto da Vaime e Fiastri e diretto da Pietro Garinei: “Come tutti i grandi umoristi – dice il Pippo nazionale – Enrico era molto triste. Non rideva nemmeno alle sue battute...”.