Omaggio al cineasta ticinese alla 56ª edizione del festival del cinema svizzero. Che, tutto online, introduce un nuovo premio: Opera prima
Edizione tutta online, per la 56ª edizione delle Giornate di Soletta: il festival del cinema svizzero, in streaming dal 20 al 27 gennaio, manterrà le principali sezioni e anzi introduce un nuovo premio: "Opera prima", destinato alle prime realizzazioni nelle varie sezioni, voluto per sostenere il giovane cinema svizzero. Altra novità di questa edizione, la sezione "A l’atelier" dedicata alla creazione cinematografica, con incontri e discussioni organizzati in collaborazione con partner nuovi e vecchi, sia svizzeri sia internazionali.
"Negli ultimi mesi abbiamo preparato la 56ª edizione sotto forma di edizione ibrida, in presenza e online. Con l'evolversi della pandemia e le misure di protezione decise dalla Confederazione e dal Cantone di Soletta, il programma online da 'gamba libera' è diventata 'gamba d'appoggio'" ha spiegato la direttrice Anita Hugi. Se a gennaio la situazione lo permetterà, vi saranno delle proiezioni in sala, anche se alcune delle strutture tradizionalmente allestite non saranno in ogni caso aperte.
Tutti i film saranno disponibili sulla piattaforma a pagamento delle Giornate di Soletta, inclusi i programmi speciali come 'Rencontre' e 'Focus'. Confermati anche i premi: dal Prix de Soleure a quello Du Public. Saranno inoltre mantenute le discussioni dopo le proiezioni così come gli incontri collaterali. "La presenza online offrirà forse l'opportunità di rivolgersi a un pubblico che non conosce ancora le Giornate di Soletta o il cinema svizzero", spera Anita Hugi.
Il programma speciale "Rencontre" sarà dedicato a Villi Hermann. Per più di mezzo secolo, il produttore e regista ticinese è il marchio di fabbrica del cinema svizzero.
Le Giornate di Soletta presenteranno la prima retrospettiva in Svizzera del suo lavoro, inclusi i suoi primi film che sono stati digitalizzato. "Il nostro cinema deve parlare di noi: Villi Hermann ha sempre seguito questa linea guida" ha dichiarato Anita Hugi. "Come regista, ritiene che il suo compito sia proporre un intervento poetico e un dialogo con l'arte; come produttore, quello di cercare nuovi talenti e prenderli sotto la sua ala. Non posso immaginare un ‘Rencontre’ migliore di rendere accessibile il multiforme lavoro di Villi Hermann".