Già (e sempre) frontman dei Subsonica, porta il disco solista 'cambiato e cresciuto' e il resto di sé al LongLake Festival domani, venerdì 14 agosto
Un libro, ‘Come respirare’ (Mondadori), pronto per gli incontri con l’autore. E un locale, il ‘Golfo Mistico’, proprio sotto casa, pronto per aprire. Samuel Romano – ma va bene anche Samuel, già (e ancora) frontman dei Subsonica – fa parte della folta categoria di quelli con le valigie pronte cui in febbraio è stato cancellato il viaggio. «Golfo Mistico è il mio studio. In passato è stato una scuola di mestieri, poi un centro sociale. Mi ero concesso il lusso di avere un luogo tutto mio, adibito alla musica, naturalmente. Ma essendo io un musicista atipico, volevo che vi entrassero altre creatività». La musica, la cucina, un bar per il mixology (“Il bere cocktail non per ubriacarsi ma per scoprire il piacere di miscelare gusti e sapori”) e altri spazi da destinarsi ad altre forme d’arte, «perché credo che il concetto di creatività vada stimolato facendolo passare attraverso visioni e luoghi non necessariamente inerenti al proprio campo artistico». Detto fatto. L’annuncio del Golfo Mistico avviene dieci giorni prima del Paziente Uno. E poi, tutti in quarantena.
«Ho avuto la fortuna di ricevere la chiavi dello studio proprio qualche giorno prima, e ci ho trascorso il mio tempo mentre fuori c’era, e in qualche modo ancora c’è, un dramma che ha radicalmente cambiato il nostro modo di stare insieme. Pur con la mente a quel che accadeva fuori, è stato un momento magico della mia creatività, chiuso in questo posto. Ho fatto dirette col pubblico, provando a dare il mio apporto a chi, chiuso in casa, sentiva la necessità d’incontrarsi. Facendo questo, ho attraversato un po’ tutte le passioni musicali della mia vita, la musica elettronica, le mie produzioni, dai Subsonica ai Motel Connection, al mio disco solista. Alla fine di tutto questo mi è venuta voglia di raccontare questo percorso».
'La musica ferma non fa parte delle mie visioni'
Il Golfo Mistico Tour arriva a Lugano venerdì 14 agosto alle 21 (Terrazze Foce, evento gratuito, prenotazione consigliata su www.prenota.lugano.ch), dopo un esordio in giugno che era stato «un gesto anche simbolico nei confronti di chi lavora nella musica, che non sono soltanto gli artisti, ma anche i tecnici». Qualcuno ha pensato che fosse una tournée «e sono arrivate le richieste. E quindi ho pensato a questo spettacolo che copre tutta la mia sfera musicale». Sfera che ruota attorno a ‘Il codice della bellezza’, album del 2017 (rappresentato al Sanremo di quell’anno da ‘Vedrai’) che ha vissuto alcune trasformazioni, l’ultima delle quali è il ‘Live con Orchestra’. «I dischi quando li fai in studio e poi li porti sul palco si trasformano, anche grazie ai musicisti che li suonano con te. D’altra parte, la musica ‘ferma’ non fa parte della mia visione. La musica va suonata, mixata, deve vivere, e sul palco ha il suo luogo di crescita maggiore. In molte sfumature quindi ‘Il codice della bellezza’ è cambiato, è cresciuto, diventando qualcosa di più grande».
Sul fronte Subsonica, il 24 aprile scorso è uscito dopo sedici anni ‘Mentale Strumentale’, l’album che la band definisce “il più avventuroso”. Trattasi degli strumentali che avrebbero dovuto sancire la conclusione del contratto con la Mescal nel 2004, che per l’etichetta di Nizza Monferrato erano “album di soli rumori”. «Ha trovato lo spazio ora, in un momento in cui ci è stato regalato del tempo. Essere chiusi in casa senza sapere cosa ne sarà del futuro ti dà questa sospensione culturale e creativa per la quale arrivi a pensare che lo stop possa anche durare tutta la vita. Anche questo ha portato all’uscita del disco».
'Sperimentazione, voglia di andare oltre il linguaggio basilare radiofonico'
Un breve flashback: Era un momento particolare della nostra vita in cui stavamo cavalcando l’onda del successo portataci da Sanremo (‘Tutti i miei sbagli’, 2000). Avevamo vinto il secondo Mtv Awards, stavamo per fare il grande passo in quel campo strettamente mainstream. Ma i Subsonica sono sì un esperimento musicale che trova nella forma canzone la sua specificità, ma sono anche ricerca, sperimentazione, voglia di andare oltre il linguaggio basilare radiofonico. Ci sentivamo molto schiacciati da questa cosa e avevamo deciso di regalarci uno spazio in cui comporre musica quasi esclusivamente strumentale, che permettese di fare uscire tutte le immaginazioni sonore che avevamo dentro. Quest’album non ha trovato subito subito un riscontro discografico. Non era musica che potesse essere prodotta dalla Emi, con cui all’epoca eravamo sotto contratto».
Tornando nel Golfo. Con l’album in lavorazione alle Isole Eolie – primo singolo pronto, uscirà a fine agosto – Samuel non si è fatto mancare alcuni live in mezzo al mare, con scenografia naturale (“Abbiamo visto lo Stromboli sbuffare”, scriveva a fine luglio), per poi tornare sulla terraferma partendo da Arezzo, il primo agosto: «L’emozione è stata molto forte. Fino a qualche mese fa c’era incertezza, oscurità. Quando ti trovi di nuovo sul palco inizi a pensare di vedere la luce. Non è ancora finito questo momento, bisogna essere cauti e attinti». A Lugano, del Golfo Mistico in Tour, si ascolterà la versione full, «la più preziosa, il concerto con tutti gli strumenti». E con l’aggiunta di Giulio Viola, colui al quale si deve il nuovo arrangiamento del ‘Codice della bellezza’ in chiave orchestrale. Altro misticismo arriverà da alcuni remix dei Motel Connection e alcuni brani dei Subsonica rifatti chitarra e voce. «Mi sento, e lo dico con modestia, un po’ un pioniere. Siamo in pochi ad aver ricominciato, ma era fondamentale capire quanto ricominciare fosse importante.