Il noto cantante guarda al tour che dovrebbe fare tappa a San Siro e sollecita la politica: 'Lo dobbiamo anche a chi lavora sui palchi'.
È un Tiziano Ferro che chiede risposte alla politica quello in diretta da Los Angeles, dove oggi vive, per la trasmissione Rai “Che Tempo Che Fa”. Nel corso dell'intervista il conduttore, Fabio Fazio, ha infatti chiesto al noto cantautore di Latina qualche aggiornamento sul suo tour estivo, che dovrebbe partire con una data zero il 31 maggio da Lignano Sabbiadoro e proseguire per tutto giugno e luglio, con le tappe allo stadio di San Siro il 5, 6 e 8 giugno.
“Ti ringrazio per questa domanda, perché è una cosa che dovremmo affrontare – ha esordito Ferro –. Attualmente i miei concerti sono ancora in piedi, perché in Italia oltre il 3 maggio non ci sono state restrizioni. Io parlo per me, per la mia categoria, perché è l’unica che conosco e per tutti coloro che in migliaia hanno già comprato i biglietti. Noi abbiamo bisogno di sapere se si possono fare concerti, abbiamo bisogno di risposte, ad oggi tecnicamente non sappiamo nulla, e lo dico per i fan che chiedono a me, ma non solo a me, a Vasco, a Cremonini, cosa sarà dei loro biglietti. Lo dobbiamo anche a chi lavora ai concerti per il palco, i tecnici, tutti quanti. Quindi io chiedo al governo delle risposte, ne abbiamo bisogno anche noi”.
Poi ha aggiunto: “In queste settimane il mondo della musica ha fatto vedere di cosa è capace, abbiamo raccolto quasi 8 milioni con ‘Musica che unisce’. Anche noi adesso ci meritiamo un minimo di attenzione e di riconoscimento, come tutti gli ambienti lavorativi – ha affermato –. Abbiamo sempre fatto tanto e lo faremo ancora per le situazioni di crisi, non solo a livello di intrattenimento ma anche economico. Abbiamo donato personalmente e abbiamo raccolto, si viene da noi musicisti per una richiesta d’aiuto e noi lo facciamo sempre volentieri, ma in questo momento abbiamo bisogno di una risposta Non per me, ma per chi ancora sta acquistando dei biglietti. Abbiamo diritto di sapere se si possono o no fare i concerti, noi siamo bloccati. Questo per tutelare il pubblico e i lavoratori più fragili”.
In seguito a queste affermazioni sui social si è alzato un vero e proprio polverone, tra chi ha criticato l’artista per aver sollevato un tema non considerato prioritario rispetto all'emergenza sanitaria mondiale e chi, invece, lo ha difeso proprio in virtù delle sue argomentazioni. Il mondo dello spettacolo, come ha scritto il fattoquotidiano.it, "è formato da tantissimi lavoratori che si muovono dietro le quinte. Professionisti del settore fondamentali per mettere in moto la macchina organizzativa necessaria per far sì che un concerto possa realizzarsi. Moltissimi professionisti a partita Iva o lavoratori occasionali, ancora appesi ad un filo di incertezza. Anche e soprattutto per loro Tiziano Ferro ha chiesto al Governo di pronunciarsi per i prossimi mesi, in modo anche da organizzarsi e sostenere chi, purtroppo, dovrà rimanere a casa senza lavoro". In questo senso Assomusica e tutte le più grandi Agenzie Live si stanno organizzando, tra proposte concrete e piano di rilancio, per fornire al Governo italiano un quadro completo per prendere una decisione che sia immediata ed efficace.