Il presidente Lescure si dice ottimista ma anche pronto, se il caso, ad annullare la 73ª edizione, prevista dal 12 al 23 maggio
"Rimaniamo ragionevolmente ottimisti nella speranza che il picco dell'epidemia sarà raggiunto a fine marzo e che respireremo un po' meglio in aprile", così a Le Figaro il presidente del Festival di Cannes Pierre Lescure. E a chi gli ricorda, nel pieno dell'epidemia di coronavirus, le molte difficoltà cui andrebbe incontro la manifestazione prevista per maggio che raccoglie migliaia di addetti ai lavori da tutto il mondo, replica: "Non siamo ignari. Se così non fosse, annulleremo", ha detto.
Il Festival di Cannes così non perde la speranza di realizzare la prossima edizione, ma non esclude neppure una cancellazione di fronte alla diffusione del virus e alle misure restrittive attuate in Francia. Va detto che molti eventi in programma nel mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura vengono cancellati ogni giorno nel Paese, grazie a un primo divieto di raduni di oltre 5.000 persone, ridotto poi, da domenica 8 marzo, a 1.000 persone. Basti pensare che i soli posti a sedere nel Grand Theatre Lumiere, vero tempio del festival, sono ben 2309: ovvero 800 in platea, 1456 in galleria e 35 nella loggia. Lo stop ai raduni di oltre 1000 persone è previsto fino al 15 aprile, ma l'inevitabile transizione alla fase epidemica in Francia, ora a poco meno di 1800 casi, costituisce una spada di Damocle per gli organizzatori di Cannes. Non solo.
Variety ha rilevato ieri come il festival abbia mancato dieci giorni fa ad un appuntamento importante, ovvero cogliere l'opportunità dalla sua compagnia assicurativa, Circle Group, di acquistare un'opzione di copertura per epidemie e pandemie. L'opzione di riacquisto rappresentava circa il 6% del prezzo totale del pacchetto assicurativo. Poiché Cannes ha rifiutato l'opzione, il festival non sarebbe coperto da assicurazione se venisse annullato per decreto governativo. Per ora, tutto sembra andare avanti: gli organizzatori giorni fa avevano assicurato a Variety che stavano monitorando la situazione coronavirus mentre portavano avanti la selezione dei film. E questo in vista della conferenza stampa in calendario per il 16 aprile.