Il cantautore, al Palacongressi il 7 maggio, in esclusiva alla 'Regione' sulle polemiche nate dopo la vittoria dell'italo-egiziano a Sanremo
A Sanremo vince un italo-egiziano e il mondo si scatena. «Il mondo no – dice Jack Savoretti – è l’Italia che si sta scatenando. Al mondo non so quanto gliene freghi dove sei nato, quando sei nato». Così il cantautore britannico di origini italiane sulle polemiche sorte dopo la vittoria del Festival di Sanremo di Mahmood, che di nome fa Alessandro ed è nato a Milano. «Il fatto che l’Italia abbia un Festival che celebra la musica, e la musica è senza nazionalità, per 5 giorni è favoloso» aggiunge Savoretti, sul palco dell'Ariston lo scorso giovedì, a supporto degli Ex-Otago, band in gara. «Dovrebbero esserne tutti orgogliosi. Il fatto che 5 giorni dopo l’unica cosa di cui si parla è dov’è nato chi l’ha vinto è un peccato». E conclude: «L'importante di questa manifestazione è quel che ne deriva culturalmente. E le culture cambiano, che ci piaccia o no, e bisogna cercare di capirle invece che criticarle».
La dichiarazione è un estratto dall'intervista di prossima pubblicazione concessa in esclusiva alla 'Regione' da Savoretti in attesa del suo concerto al Palacongressi di Lugano, fissato per il prossimo 7 maggio (info@horangmusic.com, prevendite su www.biglietteria.ch e nei punti autorizzati). Il 22 marzo esce il nuovo album 'Singing to strangers', già anticipato dal singolo 'Candlelight'. Al suo interno, insieme una collaborazione con Kylie Minogue, Jack canta un testo inedito di Bob Dylan.