Tra le previsioni più inquietanti di Nostradamus troviamo quella di un asteroide dal nome evocativo, Araldo del Fato. E non manca l’acqua
Non c’è fine anno e non c’è anno nuovo che non ci porta a curiosare fra le pieghe delle profezie di Nostradamus. L’astrologo e scrittore del XVI secolo è ritenuto anticipatore di eventi, a cominciare dalla Rivoluzione francese, l’ascesa al potere di Hitler, il lancio della bomba atomica sulla città di Hiroshima, l’omicidio di John F. Kennedy, gli attentati dell’11 settembre 2001 e la pandemia del Covid-19. ‘Visioni’ sul futuro che continuano ad affascinare con le sue enigmatiche quartine. Per il 2025, il “profeta della sventura”, come lo hanno definito, sembra aver riservato un panorama ricco di catastrofi (ancora? Dopo un anno funesto come il 2024...), ma anche, fortunatamente, come anticipa ‘greenme.it’, di cambiamenti epocali.
La fine di una guerra lunga: un cenno all’Ucraina?
Secondo alcuni interpreti, Nostradamus avrebbe previsto la conclusione di un conflitto armato prolungato, verosimilmente quello tra Russia e Ucraina. La quartina fa riferimento a un esercito esausto, privo di risorse per pagare i soldati, con accenni a “bronzo gallico” e “segno crescente della Luna”, simboli che potrebbero alludere al coinvolgimento di Francia e Turchia, entrambe nazioni che hanno già manifestato sostegno al governo di Kiev. L’immagine evocata è quella di un equilibrio ritrovato, forse mediato dagli interventi diplomatici di questi attori internazionali.
Piaghe antiche e conflitti moderni
L’Inghilterra, nelle visioni di Nostradamus, non trova tregua. Tra “guerre crudeli” e il ritorno di un’“antica piaga”, il futuro appare cupo. La definizione di “piaga” ha sollevato diverse speculazioni: potrebbe trattarsi di una malattia riemergente, aggravata dai cambiamenti climatici, oppure di tensioni politiche e sociali interne. A complicare il quadro, le fragilità della monarchia britannica e i dissapori tra i membri della famiglia reale potrebbero rappresentare simbolicamente i conflitti più ampi che scuotono la nazione.
Una minaccia cosmica: l’Araldo del Fato
Tra le previsioni più inquietanti, troviamo quella di un asteroide dal nome evocativo, l’“Araldo del Fato”. Nostradamus descrive una “palla di fuoco” che attraversa il cielo, vista come segno di un destino ineluttabile. Anche se la scienza moderna è rassicurante sulla probabilità di collisioni cosmiche imminenti, l’idea di un impatto simbolizza le vulnerabilità dell’umanità di fronte alle forze della natura. La “seconda possibilità” menzionata nella profezia potrebbe essere interpretata come un invito al cambiamento, una riflessione sulla necessità di preservare il pianeta.
Il Brasile e il ‘Giardino del mondo’
La foresta pluviale amazzonica, definita da Nostradamus come il “giardino del mondo”, è protagonista dell’ennesima profezia nefasta. Inondazioni e vulcani sembrano minacciare il cuore del polmone verde del pianeta. La descrizione di “acque avvelenate dallo zolfo” lascia intravedere la possibilità di catastrofi ambientali, forse legate all’estrazione mineraria o al cambiamento climatico. Il Brasile, già sotto pressione per la deforestazione e le crisi ecologiche, potrebbe dunque affrontare dei nuovi disastri naturali.
Il sorgere dell’Impero Acquatico
Tra le visioni più affascinanti e criptiche, spicca quella di un “Impero Acquatico”. Nostradamus immagina un sovrano emergere “dalle profondità” in seguito a delle inondazioni devastanti. Potrebbe trattarsi di un accenno alle nuove tecnologie basate sull’acqua, soluzioni energetiche rivoluzionarie, oppure un riferimento a città costiere che risorgono dopo essere state sommerse. L’idea di un potere legato al mare potrebbe anche rappresentare un cambiamento geopolitico, con nazioni marittime pronte a guidare un futuro più sostenibile.
Una danza tra mito e realtà
Molte delle profezie di Nostradamus si prestano a interpretazioni diverse, altre sono state ampiamente smentite dai fatti, ma è comunque innegabile il fatto che possiedano una grande capacità nel saper stimolare la riflessione su diversi temi universali. Guerre, catastrofi naturali, sfide climatiche: ogni visione racchiude un monito, un invito a non sottovalutare i segnali del presente. La figura del profeta, segnata dalla perdita personale e dal dolore collettivo del suo tempo (perse la moglie e i figli a causa della peste), è un chiaro esempio di come la paura dell’ignoto possa trasformarsi in un linguaggio di speranza e consapevolezza, a fronte di una visione del mondo comunque negativa e piuttosto cupa.
Un futuro scritto nelle stelle?
Con il 2025 ormai prossimo, ci troviamo a domandarci quanto delle quartine di Nostradamus sia frutto di preveggenza e quanto di suggestione. Alcune previsioni sono state considerate attinenti alla realtà (“Un audace, nero, orgoglioso e iniquo uomo l’occuperà. Quando il materiale del ponte sarà finito, La Repubblica di Venezia sarà disturbata per Hister. Bestie favolose di forme, traghettanti fiumi, da più parti del campo andranno incontro a Hister”. Il termine Hister potrebbe riferirsi a Hitler, oppure all’antico nome con cui veniva chiamato il Danubio), mentre altre sono rimaste confinate nell’ambito della speculazione (le previsioni considerate errate riguardano, ad esempio, la scomparsa dell’umanità, prevista per il 1732, oppure la fine del mondo nel 1999). In ogni caso, ciò che rende il suo lascito rilevante è la capacità di interpretare le ansie e le aspirazioni di ogni epoca.
Se cambiamo ‘profeta’, Baba Vanga, la mistica cieca che avrebbe scritto le sue premonizioni fino all'anno 5079, sembra che abbia previsto un 2025 che non promette nulla di buono... Anzi avrebbe rivelato che la fine dei tempi inizierà nel 2025. Più precisamente, che l'inizio della nostra implosione inizierà l'anno prossimo, con un conflitto in Europa che devasterà la popolazione del continente. Sarà l'inizio di eventi che culmineranno nella nostra rovina.