Lo rivela una ricerca dell'Ufficio di statistica, secondo la quale gli svantaggi sociali si ripercuotono sul benessere delle persone
Le persone con una buona istruzione si sentono più in salute rispetto a coloro che non hanno proseguito gli studi. È quanto emerge a grandi linee dall'indagine effettuata dall'Ufficio federale di statistica (UST) basandosi su dati del 2017.
In pratica, si delinea quello che gli esperti definiscono gradiente sociale, con gli svantaggi sociali che si ripercuotono anche sullo stato di salute, ad esempio a causa di un minor ricorso alle prestazioni mediche, si legge in un comunicato odierno.
Se fra le persone senza formazione post-obbligatoria solo due terzi definiscono il loro stato di salute buono o molto buono, il dato sale a otto su dieci tra le persone con formazione di grado secondario e a nove su dieci per il grado terziario.
L'UST spiega che chi ha un livello di istruzione basso ha più probabilità di soffrire di ipertensione, diabete o di avere livelli di colesterolo elevati, tutti elementi considerati fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Molto più alto anche il rischio di incappare in mal di schiena e dolori articolari, che possono divenire cronici, compromettendo la qualità di vita.
Anche il luogo d'origine influenza lo stato di salute: sovente problemi si manifestano tra le persone della prima generazione immigrate dall'Europa orientale, sudorientale e sudoccidentale.
In tutti i gruppi di popolazione con un passato migratorio vi è un rischio maggiore di sviluppare problemi psichici, come ad esempio la depressione, continua la nota. Le differenze possono in parte essere ricondotte a disparità, ma in particolare e in modo netto anche alla carenza di sostegno sociale.
Più in generale, ad affliggere la popolazione è il problema dell'obesità, fattore che aumenta il rischio di numerose patologie. Anche in questo caso, può essere osservato un notevole gradiente sociale, con una maggiore esposizione dei gruppi con un passato migratorio.