Presentato un progetto per creare un centro di competenze sugli effetti delle attività artistiche e culturali. A ottobre un forum internazionale e un bando
L’ironia non è sfuggita a nessuno: parlare di cultura e salute in un momento in cui proprio per esigenze di salute pubblica si è costretti a limitare, e in molti casi annullare, occasioni d’incontro tra cui eventi culturali come concerti e spettacoli. Tuttavia un conto è l’emergenza in cui ci troviamo oggi con il virus SARS-CoV2, un altro è quella normalità alla quale tutti si spera di tornare. Una normalità in cui le attività culturali incidono positivamente sul benessere e sulla salute.
A dirlo non sono solo aneddotiche personale, ma un report dell’Organizzazione mondiale della salute che ha preso in esame oltre 900 pubblicazioni, riconoscendo l'importanza delle attività culturali sia per la prevenzione e la promozione della salute fisica e mentale – incoraggiando comportamenti salutari, aiutando lo sviluppo infantile, contribuendo al miglioramento dell'ambiente sociale –, sia per quanto riguarda la presa a carico dei malati, ad esempio la qualità di vita durante la cura.
Ma di questo ci sarà occasione di parlare approfonditamente a ottobre, quando l'autrice di questo rapporto, Daisy Fancourt dell'University College di Londra, sarà a Lugano per il convegno annuale che costituisce una delle attività del progetto Cultura e salute, nato dalla collaborazione tra Città di Lugano e Fondazione Ibsa per la ricerca scientifica e presentato oggi in conferenza stampa dal municipale RobertoBadaracco, dal direttore della Divisione cultura Luigi Di Corato e dalla direttrice della Fondazione Ibsa Silvia Misiti.
Obiettivo di questo progetto, in poche parole, è creare una sorta di centro di competenze su un tema che se da una parte è ben conosciuto – le esperienze sono numerose, soprattutto per quanto riguarda la salute mentale – dall'altra manca ancora la condivisione di conoscenze e competenze.
In concreto, ci sarà innanzitutto come detto questo forum scientifico annuale – concepito, pare di capire, come punto di contatto tra le esperienze svizzere e quelle internazionali – che si terrà al Lac di Lugano il 2 e 3 ottobre.
È poi prevista la realizzazione di un sito internet (www.culturaesalute.ch, al momento vuoto) pensato per raccogliere da una parte le conoscenze e le buone pratiche sul tema, dall’altra gli eventi e le iniziative attive sul territorio e non solo.
Infine, vi è la promozione di attività sul territorio tramite un bando di concorso che sarà attivo questo autunno. Bando sostenuto da un fondo al momento dotato di 50mila franchi: un punto di partenza, ha sottolineato Di Corato, ma la speranza è che altre istituzioni si attivino per incrementare il budget permettendo di sostenere più progetti. I dettagli del bando sono in elaborazione, ma i criteri saranno verosimilmente la collaborazione tra una realtà nell'ambito della salute (come una clinica o una casa di cura) e una artistica; oltre naturalmente a una base scientifica sulla quale vigilerà un comitato scientifico che sarà creato in collaborazione con l'Università della Svizzera italiana.