Lo rivela uno studio diretto dall'Università di Berna, secondo cui, tuttavia, ciò non contribuisce a ridurre la dipendenza da nicotina
Svapare aiuta in modo efficace a smettere di fumare sigarette di tabacco, ma non contribuisce a ridurre la dipendenza da nicotina. È quanto emerge dal più grande studio al mondo realizzato sull'argomento, condotto sotto la direzione dell'Università di Berna.
Fumare sigarette elettroniche non è però privo di rischi. Anche se questi dispositivi liberano molte meno sostanze tossiche rispetto alle sigarette di tabacco, rilasciano comunque sostanze cancerogene e la nicotina può portare alla dipendenza, soprattutto tra i giovani, mette in guardia l'Università di Berna.
«I giovani e i non fumatori dovrebbero respirare aria fresca piuttosto che svapare. È pertanto necessario garantire che l'accesso ai vaporizzatori elettronici sia adeguatamente regolamentato», puntualizza Reto Auer, dell'Istituto per la medicina di famiglia dell'Università di Berna, responsabile della ricerca.
Lo studio – pubblicato sul The New England Journal of Medicine – ha valutato l'efficacia, la sicurezza e la tossicologia delle sigarette elettroniche con nicotina associate a una consulenza per smettere di fumare, rispetto a un aiuto simile senza questo tipo di dispositivo.
I 1'246 partecipanti, suddivisi in due gruppi, sono stati intervistati e seguiti per sei mesi. Il tasso di astinenza dal tabacco è stato del 53% nel gruppo che aveva a disposizione vaporizzatori e del 32% nel gruppo senza.
In termini di effetti collaterali, gli eventi avversi gravi non si sono verificati più frequentemente nel gruppo con vaporizzatori rispetto a quello senza. «È un dato che depone a favore della sicurezza dei vaporizzatori elettronici nella consulenza per la disassuefazione dal fumo, vista l'ampia portata dello studio», afferma Auer.
Sono invece stati osservati effetti collaterali più lievi, come l'irritazione delle vie respiratorie. «Questo può essere spiegato, tra l'altro, dal fatto che la nicotina contenuta nei vaporizzatori elettronici irrita la gola più di quella delle sigarette, che contengono additivi per alleviare proprio questi sintomi», spiega Auer.
Problemi di salute come tosse o espettorazione sono invece stati inferiori nel gruppo con i vaporizzatori rispetto al gruppo di controllo. Una riduzione di questi sintomi potrebbe suggerire che i fumatori che passano con costanza alle sigarette elettroniche e non consumano più tabacco potrebbero soffrire meno di malattie legate al tabacco a lungo termine, secondo Martin Brutsche, pneumologo e responsabile del centro studi di San Gallo.
«La nostra ricerca conferma i risultati precedenti sull'efficacia dei dispositivi di vaporizzazione elettronica per smettere di fumare tabacco. Dimostra inoltre i benefici che apportano nel contesto di una consulenza intensiva per smettere di fumare», rileva ancora Auer.
«La maggior parte dei fumatori vuole smettere di fumare sigarette di tabacco, ma molti non riescono a farlo nemmeno con i prodotti disponibili, affermati e scientificamente testati. È qui che i vaporizzatori elettronici potrebbero essere d'aiuto come parte della terapia clinica», aggiunge Isabelle Jacot Sadowski, dell'Università di Losanna.
Allo studio hanno partecipato ricercatori in medicina di famiglia, pneumologia, tossicologia, tossicodipendenza ed epidemiologia di cinque centri svizzeri (Berna, Ginevra, Losanna, Zurigo, San Gallo), sotto la direzione dell'Università di Berna.