laR+
logoBol

L’ultima frontiera, anche ticinese, dei Nicotine Pouches

Ricorso sempre più frequente fra i giovani anche alle sigarette elettroniche, un fenomeno sul quale è in atto un’azione di monitoraggio e valutazione

Dal fumo al sole (Depositphotos)

Ricorso sempre più frequente fra i giovani anche alle sigarette elettroniche, un fenomeno sul quale è in atto un’azione di monitoraggio e valutazione

23 luglio 2024
|

Un tiro di sigaretta fra amici, chi in una parentesi di ribellione adolescenziale per ‘darsi un tono’ d’adulto, chi quale prologo a una dipendenza difficile poi da estirpare. Fino al consumo di sigarette elettroniche, sempre più utilizzate anche dai minorenni, e di snus (il tabacco umido in polvere per uso orale).

Il ‘fumo’, e utilizziamo questo sostantivo nella sua accezione generale, nel mondo di giovani e ragazzi si coniuga oggi in nuove forme, spesso importate da Oltreoceano o scese da Paesi nordici, dove la libertà personale diventa, spesso e volentieri, libertà di consumare qualsiasi tipo di sostanza.

Ultima frontiera i Nicotine Pouches (o nicopods), i sacchetti con sali di nicotina da mettere fra le labbra e le gengive, in modo da permettere l’assorbimento dell’alcaloide tramite mucose e saliva, ma vietati nell’Unione europea, ad eccezione, come detto, della Svezia dove il prodotto è commercializzato per motivi culturali e tradizionali.

Un utilizzo che spesso, purtroppo, si trasforma in una moda e in uno stile di vita, soprattutto fra le nuove generazioni, tanto da raggiungere anche la Svizzera e il Ticino, dove si stanno facendo largo in popolarità e impiego.

DepositphotosElettroniche, ma non troppo

Secondo il Cantone, “negli ultimi anni, il mercato del tabacco è diventato molto creativo, proponendo sempre nuovi prodotti e innovazioni tecnologiche. Tra le novità rivolte soprattutto ai più giovani vi sono le sigarette elettroniche, le Pod Mod e le Puff Bar, e-cig usa e getta che risultano molto attrattive per gli adolescenti, ma anche per i bambini, poiché economiche, disponibili in vari colori e aromi accattivanti (frutta, cola, zucchero filato)”.

Difficile, al momento, riportare cifre. La stessa Polizia cantonale ticinese ci parla di «mancanza, al momento, di evidenze di una diffusione particolare di questi involucri contenenti nicotina tra i minorenni». Mentre nota, per contro, «un ricorso sempre più frequente tra chi ha meno di diciotto anni alle sigarette elettroniche monouso». Un fenomeno sul quale è in atto – ci confermano – un’azione di monitoraggio e di valutazione: «In termini generali, l’attività del Gruppo visione giovani (che dal gennaio 2022 è stato integrato nel Gruppo minori della Polizia cantonale) prevede una collaborazione costante e contatti regolari con le direzioni scolastiche. Questo anche al fine di strutturare e modulare azioni di prevenzione e sensibilizzazione puntuali».

Un dato va, a ogni modo, rimarcato. Il quadro legislativo, su sigarette elettroniche e affini, è in evoluzione. Del resto, la nuova legge federale sui prodotti del tabacco entrerà in vigore il prossimo ottobre.

In Ticino attualmente vige il divieto di vendita e distribuzione di tabacco, sigarette elettroniche (con o senza nicotina) e prodotti simili ai minori di 18 anni. A livello svizzero la situazione cambia da cantone a cantone, in alcuni il divieto di vendita di tabacco è posto a 16 anni, mentre in altri a 18. Per quanto riguarda le sigarette elettroniche non tutti i cantoni hanno introdotto un divieto di vendita.

DepositphotosCome caramelle

I Nicotine Pouches, quindi, sono approdati in un mercato del tabacco e prodotti affini diventato, negli anni, molto dinamico. Un altro modo di portare al consumo di nicotina che, non va dimenticato, resta una sostanza che genera molto rapidamente una dipendenza, “e più la nicotina viene consumata in giovane età e a lungo nel tempo, più la dipendenza a questa sostanza – evidenzia il Messaggio del Consiglio di Stato del maggio 2022 – sarà forte e la disassuefazione difficile”. Inoltre, la nicotina presenta una tossicità cardiovascolare, in caso di ingestione accidentale da parte di bambini può provocare un’intossicazione acuta con esordio grave e talvolta mortale.

«I sacchettini di nicotina – ci fa sapere il medico cantonale, dottor Giorgio Merlani – sono un prodotto non conosciuto da molto tempo, almeno alle nostre latitudini. Per questo i dati in merito sono quantomeno limitati. Ci dobbiamo quindi poggiare essenzialmente su studi esteri, senza avere competenze personali e specifiche in merito». Da questo, come anticipato, discende anche la situazione in merito al quadro normativo svizzero, e ticinese, che attualmente non si esprime direttamente sullo stesso: «Non abbiamo elementi rispetto al consumo di questi prodotti – risponde ai nostri interrogativi Merlani –, stiamo proprio cercando di ottenere alcuni dati nell’ambito dei progetti che sosteniamo. Speriamo di avere più informazioni nel corso dell’autunno».

Un dato è certo, e si ricollega al parere di Santé Canada che riassume lo stato attuale delle conoscenze: “L’utilizzo dei sacchetti di nicotina è autorizzato solamente per aiutare gli adulti a smettere di fumare. Non devono essere utilizzati per fini ricreativi”.

Pubblicità e social network

Sta proprio qui la questione, anche ticinese. Sempre più giovani e giovanissimi, avendo pieno accesso a internet, acquistano online i Nicotine Pouches con il desiderio di utilizzarli per cosiddetto piacere. Un modo, cioè, per contrastare l’odore del fumo (e farsi gioco dunque dei genitori) e con la praticità di una scatoletta come di caramelle o gomme da masticare. Eppure il messaggio degli esperti è chiaro: “I sacchetti di nicotina e le terapie di sostituzione della nicotina sono nocivi per i giovani. Addirittura un suo utilizzo sbagliato può accentuare gli effetti indesiderabili della nicotina”.

In Francia, il Centro antiavvelenamento nazionale ha registrato un aumento dei casi di persone intossicate a causa di questi nuovi prodotti, e fra le principali vittime sempre più bambini e adolescenti (16 nel 2021), di cui la maggior parte degli utilizzatori si pone fra i 12 e i 17 anni: “Questo consumo è solitamente intenzionale – hanno spiegato gli uffici competenti transalpini – tanto da essere segnalati anche attraverso il personale scolastico in quanto giovanissimi che hanno presentato sintomi acuti di dipendenza da nicotina, in alcuni casi estremamente gravi, come vomito prolungato con pericolo di disidratazione, convulsioni, turbe psichiche, ipotensione”.

Di Stato in Stato

Un numero di casi, e sta qui la maggiore preoccupazione, che pare sottostimato: “La pubblicità di questi prodotti risulta avere nei social network dedicati ai più giovani una grande esposizione. Per questo è urgente sensibilizzare la comunità educativa, i professionisti della salute e quanti gravitano intorno ai giovani, dalla scuola alle famiglie, sui rischi legati all’esposizione da nicotina, tanto che il consumo regolare di questa sostanza contenuta in questi prodotti espone i giovani a una dipendenza nel medio e nel lungo termine”.

Anche in Finlandia vi è un’allerta simile, dopo che è stato rilevato un aumento del numero di chiamate per avvelenamento da nicotina legato soprattutto ai ‘pouches’: se nel 2017 i casi erano stati 11, nel 2022 si è arrivati a 51 di cui la metà ha visto protagonisti dei minori.

Non cambia il disagio avvertito in Italia, dove questo tipo di prodotto era già stato messo in commercio per poi essere subito ritirato in quanto valutato pericoloso dall’Istituto superiore di sanità, dal Ministero della salute e dal Consiglio superiore di sanità. Per l’Istituto Mario Negri di Milano e la Società italiana di tabaccologia “è grande la preoccupazione sulla diffusione di questi prodotti che porterebbe a un incalcolabile aumento dell’assunzione di nicotina e quindi della dipendenza. Preoccupa soprattutto la diffusione tra i più giovani”.

Il fenomeno in Svizzera

‘Facilmente mimetizzabili in un astuccio’

In Svizzera il tabagismo causa circa 9’500 decessi ogni anno, di cui il 39% è imputabile a malattie cardiovascolari, il 42% a tumori e il 19% a malattie delle vie respiratorie. Consumo di tabacco che ha anche un impatto economico: secondo uno degli ultimi studi la dipendenza dal tabacco ha causato nella Confederazione costi diretti e indiretti che rasentano i 4 miliardi di franchi.

In Ticino, a fronte di una prevalenza pressoché costante di fumatori nella popolazione, i giovani fumatori (15-24 anni) fanno segnare una tendenza all’aumento di oltre 12 punti percentuali in 15 anni. E circa 4 giovani su 10, tra i 14 e i 15 anni, hanno già sperimentato l’uso della sigaretta elettronica. Il 4% dei ragazzi di questa età, e poco meno del 2% delle ragazze, si ritiene fumatore non occasionale.

Con l’innesto nel mercato di prodotti derivati, la sensazione, negli ultimi tempi, porta a una situazione ulteriormente peggiorata. Del resto, se l’ipotesi non è ancora supportata dalle statistiche, le famiglie e il mondo della scuola confermano questa tendenza.

Come ha evidenziato la Commissione sanità e sicurezza sociale nel prendere posizione sulla modifica della legge sulla promozione della salute e il coordinamento sanitario, nel gennaio 2023, “questi oggetti d’uso, facilmente mimetizzabili negli astucci e nelle cartelle perché simili a evidenziatori o accessori per il trucco, sono in realtà sigarette a tutti gli effetti, il cui utilizzo può portare a seri problemi a lungo termine”.

DepositphotosSembrano penne

Perché se, fra i più giovani, i dati più recenti mostrano come in Ticino la maggioranza di chi ha fra gli undici e i quindici anni non fuma (92,3%), la prevalenza dei giovani che fa uso quotidianamente di sigarette cresce con l’età, aumentando in maniera sensibile a partire dal 14° anno di età (14 anni: 6,4%; 15 anni: 13,7%).

Accanto alle sigarette elettroniche sono peraltro apparsi sul mercato elvetico prodotti ‘a tabacco riscaldato’, che diversamente dalle e-cig contengono tabacco. In questi dispositivi il tabacco non viene bruciato a 600-900°C, come nelle sigarette tradizionali, ma a una temperatura variabile fra i 30 e i 350°. Meno rischi per la salute? Non proprio. Il punto che accomuna le e-cig e i prodotti a tabacco riscaldato è il loro sistema di funzionamento: non vi è alcun processo di combustione teso a bruciare il tabacco. In assenza di processo di combustione, secondo l’industria che le pubblicizza, la maggior parte delle sostanze dannose del tabacco viene eliminata, riducendo nel contempo i rischi per la salute. Tuttavia, studi scientifici confutano questa affermazione: la quantità di sostanze nocive nei prodotti a tabacco riscaldato, ha evidenziato il Dipartimento della sanità e della socialità, è sì inferiore a quella delle sigarette, ma allo stato attuale mancano dati scientifici per affermare che il rischio di malattie legate al fumo diminuisca nella stessa misura.

La testimonianza

Preoccupazioni per la facilità d’acquisto

Una mamma li ha trovati sotto le coperte del letto del figlio, un padre in un cassetto della scrivania della figlia adolescente. I Nicotine Pouches sono presenti oggi, più di quello che si pensa, nella quotidianità di non pochi giovanissimi ticinesi. Contenuti in piccole scatolette, hanno dalla loro prezzi piuttosto economici, anche del valore di qualche franco, e aromi di ogni tipo: dalla menta al lime, dal bubblegum al pompelmo, dal frutto della passione all’anguria, fragola, banana ecc. A dare una bella spinta le stesse confezioni che in generale ricordano un po’ quelle di chewing gum o caramelle. Un packaging accattivante, pop diremmo, utilizzando colori sgargianti e disegni spiritosi e alla moda.

«È successo una mattina mentre stavo rifacendo il letto di mio figlio – è lo sfogo di Anna –. Ho pensato fossero chewing gum. Poi aprendo la scatoletta mi sono chiesta cosa fossero realmente. Leggendo le istruzioni ho capito che evidentemente erano qualcos'altro... Ho chiesto spiegazioni a mio figlio che candidamente mi ha detto che li aveva ordinati online con altri amici. Ha 14 anni, ma evidentemente non si è reso conto di quanto male possano fare alla sua salute. Sono preoccupata per la facilità con cui i giovanissimi possano avervi accesso...». Dello stesso tenore la testimonianza di un papà.

Prodotti e distribuiti da Polonia, Danimarca, Lituania, anche Italia, i sacchetti di nicotina arrivano soprattutto dalla Svezia (pioniere in questo tipo di mercato). Un raggio che si allarga con l’online dove sono venduti e acquistabili attraverso ditte con sede, in particolare, in Danimarca, Germania, Cipro, Islanda, Svezia e Repubblica Ceca. Siti web, difatti, che non verificano in modo efficace l’età degli acquirenti e che dunque non chiedono di caricare i documenti di identità, ma che si accontentano della richiesta di indicare, ma solo in alcuni casi, semplicemente la data di nascita o di dichiarare di essere maggiorenni (e si capisce benissimo come valga poco come controllo).

Effetto nicotina

I Nicotine Pouches non contengono tabacco, ma presentano fra i proprio componenti, come spiegato precedentemente, nicotina. Da qui la principale preoccupazione degli esperti è proprio che i sacchetti ne possano far assumere quantità elevate e in maniera inconsapevole. Perdipiù con quantitativi, come rilevato sulle confezioni, troppo elevati (oltre cioè il limite che nei Paesi dove indicato è fissato a 20 mg).

Come ha denunciato anche l’Organizzazione mondiale della sanità, nel suo ultimo rapporto sull'industria del tabacco e i giovani, è proprio sui prodotti come i sacchetti, senza combustione ma a base di nicotina, che si stanno ormai concentrando i produttori per “contrastare” la perdita di fumatori tradizionali.

Design delle confezioni, aromi, facilità di utilizzo, marketing e politica del “minor rischio”, uniti alla curiosità tipica dell’età, all’uso nei coetanei e alla mancata percezione del rischio: sono tutti fattori che rischiano di spingere i più piccoli, anche in Ticino, verso questi nuovi prodotti, come sta già avvenendo all’estero e come accaduto anche con le e-cig usa e getta. Il pericolo concreto è che, mentre da un lato si lotta contro il fumo, dall’altro si incentivi la dipendenza dalla nicotina, in particolare tra i ragazzi.