Scienze

Una mano artificiale ora potrà percepire il calore

La protesi, elaborata da scienziati svizzeri e italiani, permette tra le altre cose di distinguere vari materiali in base alla loro temperatura

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(Keystone)
9 febbraio 2024
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Una nuova mano artificiale consente agli amputati di percepire il calore. La protesi, elaborata da scienziati svizzeri e italiani, permette tra le altre cose di distinguere vari materiali in base alla loro temperatura.

La tecnologia, presentata sulla rivista specializzata ‘Med’, è frutto della collaborazione fra il Politecnico federale di Losanna e la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. "Per la prima volta siamo davvero vicini a ripristinare l'intera gamma di sensazioni per le persone amputate", ha affermato, citato in un comunicato odierno dell'istituzione romanda, Silvestro Micera, uno degli autori principali dello studio.

Ad aver agito da "cavia" per il dispositivo, è un 57enne privo di una mano. "Quando uno dei ricercatori ha posizionato il sensore sul proprio corpo, ho potuto sentire il calore di un'altra persona con la mia protesi", si è detto entusiasta il diretto interessato.

Informazioni termiche

La stessa équipe aveva illustrato su ‘Science’ l'anno scorso il suo dispositivo, denominato "MiniTouch". Integrato in una mano artificiale, trasmette le informazioni termiche al braccio dell'amputato. Esso utilizza componenti elettroniche disponibili sul mercato e non necessita di un intervento chirurgico. "Si tratta di un'idea molto semplice che si può inserire in protesi commerciali", commenta Micera.

Grazie al "MiniTouch", il paziente è riuscito a distinguere tre bottiglie contenenti acqua fredda, fresca e calda, così come a ordinare cubi di metallo di temperature diverse in modo rapido e preciso. Inoltre, tale strumento consente di migliorare la capacità di riconoscere la differenza fra un braccio umano e una protesi con gli occhi bendati, portando la riuscita dal 60 all'80%.

Il prossimo passo sarà quello di rendere disponibile il "Mini Touch", che finora è stato testato solo in laboratorio, per un uso più ampio. Tuttavia, probabilmente non potrà aiutare tutti: non ogni soggetto percepisce infatti la cosiddetta sensazione termica fantasma, concetto che sta alla base di questa tecnologia.