Lo studio approfondito di Wasp-193b (questo il suo nome) potrebbe aiutare a meglio comprendere i processi di formazione dei sistemi planetari
C'è un pianeta gigante, a 1'232 anni luce dalla Terra, che è del 50% più grande di Giove, eppure è così soffice e leggero da sembrare fatto di zucchero filato: ha solo l'1% circa della densità della Terra, paragonabile a quella di un batuffolo di ovatta. Il pianeta, chiamato Wasp-193b, è stato individuato intorno alla sua stella, Wasp-193, da un gruppo di ricercatori guidato dall'Università belga di Liegi.
La scoperta, accettata per la pubblicazione e al momento disponibile sulla piattaforma arXiv, potrebbe aiutarci a comprendere meglio i processi di formazione dei sistemi planetari e questo mondo alieno è, dunque, un eccellente candidato da osservare con il telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese.
La stella di Wasp-193b è appena più grande del nostro Sole e molto simile a esso per età e temperatura. Il soffice pianeta, però, orbita molto più vicino di Mercurio, il più interno del Sistema Solare: compie un giro completo in poco più di 6 giorni. Proprio questa estrema vicinanza ha permesso ai ricercatori guidati da Khalid Barkaoui di individuare il gigante durante i suoi passaggi davanti alla stella e di calcolarne anche dimensioni, massa e densità.
Sono stati trovati pochissimi altri mondi che presentano caratteristiche simili a quelle di Wasp-193b, ma riescono comunque a fornire indizi su come possano esistere corpi così soffici. Innanzitutto, la distanza ridotta dal proprio astro riscalda e gonfia l'atmosfera, specialmente se è composta prevalentemente da idrogeno ed elio.
Tuttavia, questa condizione potrebbe mantenersi solo finché la stella è giovane e calda, cioè per poche decine di milioni di anni, anche perché il calore e i venti prodotti dall'astro spazzerebbero via molto rapidamente un'atmosfera così rarefatta. Ciò pone un problema, poiché si ritiene che la stella Wasp-193 abbia circa 6 miliardi di anni e gli attuali modelli di formazione planetaria non riescono dunque a spiegare le proprietà di questo esopianeta così particolare.