È quanto indica uno studio giapponese condotto nei villaggi olimpico e paralimpico di Masaaki Kitajima della Hokkaido University
La carica virale nelle acque reflue consente di scovare, in anticipo di qualche giorno sulla loro comparsa, i focolai di Covid. Lo rivela uno studio giapponese condotto nei villaggi olimpico e paralimpico di Masaaki Kitajima della Hokkaido University.
Secondo quanto riferito sulla rivista Jama Network Open, la carica virale delle acque reflue risulta marcatamente più alta nelle aree dove qualche giorno dopo il campionamento viene individuato un focolaio di positivi.
Gli esperti hanno esaminato 360 campioni di acque reflue raccolti da altrettanti tombini in oltre 50 distretti dei due villaggi. I ricercatori hanno comparato le diverse cariche virali nei campioni raccolti con il tasso di positività e il numero di casi confermati nei giorni successivi alla raccolta.
È emerso un chiaro collegamento tra alti livelli di carica virale nelle acque reflue e comparsa nell’area di riferimento di un focolaio di casi nei giorni successivi alle analisi ambientali.
Lo studio delle acque di scarico può quindi servire per prevedere la comparsa di focolai nei giorni successivi al campionamento.