Scienze

Covid nei bimbi, risposta immunitaria veloce, ma non durevole

Secondo uno studio, i più giovani sarebbero più vulnerabili a future nuove infezioni da coronavirus. Per questo va raccomandata la vaccinazione

La raccomandazione è di vaccinarsi
(Ti-Press)
13 giugno 2022
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I bambini sviluppano una risposta immunitaria rapida al virus Sars-Cov-2 ma pochi linfociti T killer della memoria, che rappresentano uno scudo contro le infezioni future. Lo dimostra uno studio coordinato dal Peter Doherty Institute for Infection and Immunity (Australia) pubblicato su Immunity, sulla base del quale i ricercatori raccomandano ai genitori di vaccinare i propri figli contro il Covid-19.

Lo studio si è concentrato sulla risposta immunitaria di oltre 50 bambini non vaccinati che hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2, messa a confronto con la risposta immunitaria di altrettanti adulti non vaccinati.

Le analisi hanno mostrato che i bambini sviluppano una risposta immunitaria rapida al Sars-Cov-2 e questo spiegherebbe perché il Covid-19 nei bambini tende a essere meno aggressivo e spesso asintomatico. Tuttavia i ricercatori hanno anche osservato che "le cellule T killer nei bambini avevano una frequenza inferiore rispetto agli adulti. Abbiamo anche scoperto che non tutti coloro che sono stati esposti a Sars-Cov-2 hanno generato risposte dei linfociti T di memoria", spiega Louise Rowntree, prima firmataria dello studio. Questa mancata "memoria" rende i bambini vulnerabili a future infezioni.

Per i ricercatori lo studio conferma i vantaggi della vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini. "I vaccini Covid-19 mirano specificamente a indurre le risposte dei linfociti T e B della memoria. Questi sono i componenti chiave del nostro sistema immunitario che ci proteggono dalle successive esposizioni a Sars-Cov-2, anche quando emergono nuove varianti", dichiara Katherine Kedzierska, firmataria dello studio.