Scienze

Il cambiamento climatico mina la stabilità politica nel Sahel

Secondo il centro di ricerca Brookings Institution, questo fenomeno amplifica i disagi, prosciugando i mezzi di sussistenza, innescando lotte

(Keystone)
12 marzo 2022
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"L’instabilità e l’insicurezza" che sono "in aumento nel Sahel" vengono "esacerbate non solo dalla povertà, dalla disuguaglianza e dall’emarginazione, ma anche dai grandi impatti dei cambiamenti climatici". Lo scrive il sito del centro di ricerca americano Brookings Institution, sintetizzando un suo recente studio su Mauritania, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad.

"Il cambiamento climatico svolge un ruolo di amplificazione, prosciugando i mezzi di sussistenza per la maggior parte delle persone con un’elevata dipendenza dalle risorse naturali e, quindi, innescando lotte" per mezzi di sussistenza "sempre più scarsi", afferma il think tank di Washington sottolineando che "l’aumento delle temperature riduce sia le risorse idriche che le rese agricole".

"Il cambiamento climatico potrebbe costare all’Africa una perdita di produzione agricola compresa tra il 17 e il 28 per cento, contro il 3 e il 16 per cento a livello globale", calcola Brookings

"Uno studio del 2004 ha rilevato che un aumento di un grado Celsius produce un aumento dell’incidenza della guerra civile del 4,5%", ricorda il centro di ricerca sottolineando che "il Mali offre un’eccellente illustrazione del complesso nesso tra cambiamento climatico, mezzi di sussistenza e conflitto nel Sahel": "dall’inizio degli anni 2000 questo Paese, duramente colpito dai cambiamenti climatici, ha anche" vissuto fra l’altro "rivolte nelle principali città, violenze comunali, insurrezioni jihadiste e colpi di stato militari".