Il centro geografico delle foreste svizzere si è spostato di 460 metri fra il terzo e il quarto Inventario forestale nazionale
La superficie boschiva svizzera non aumenta ovunque in modo uguale. Il suo centro geografico si è spostato di 460 metri verso est-sud-est fra il terzo e il quarto Inventario forestale nazionale. Si trova ora sull'alpe di Älggi a Sachseln (OW).
La superficie boschiva della Svizzera aumenta poiché in molti luoghi l'agricoltura di montagna è stata abbandonata. Il segno più chiaro di questa tendenza è lo spostamento del suo centro geografico.
Lo conferma l'Inventario forestale nazionale (Ifn), realizzato congiuntamente dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl) e dall'Ufficio federale dell'ambiente (Ufam). L'Ifn registra lo stato e l'evoluzione del bosco svizzero da 40 anni, hanno indicato le due istituzioni oggi in un comunicato congiunto.
Dagli anni 1980, il centro geografico del bosco si è spostato di 3,2 chilometri verso est-sud-est. La valutazione del quarto Ifn (2009-2017) lo colloca ora sull'alpe di Älggi a Sachseln.
Curiosamente il nuovo centro del bosco si trova quindi non lontano dal centro geografico della Svizzera, nel cantone di Obvaldo.
La superficie boschiva è aumentata di circa 300 chilometri quadrati in tutta la Svizzera dall'inizio degli anni 2000. Nell'Altopiano e nel Giura, è rimasta immutata in questo periodo grazie alla legge sui boschi che garantisce che non sia invasa.
Nelle Prealpi e sul versante sud delle Alpi, è aumentata un po', ma è nelle Alpi che si assiste alla più grande progressione, con il 5%. Qui sono nati il 70% o 210 dei 300 chilometri quadrati di nuova foresta.
La maggior parte dell'estensione del bosco ha avuto luogo sopra i 1'400 metri, e la metà sopra i 1'800 metri, nei pascoli alpini intermedi e superiori.
Il centro del bosco si è tuttavia spostato molto più lentamente nelle misurazioni più recenti rispetto ai periodi precedenti, cioè solo di 60 metri all'anno invece di 130 metri.
In Ticino, in particolare, non ci sono più molte aree aperte che possono essere colonizzate dal bosco. I contadini lì hanno già abbandonato da decenni i terreni di difficile accesso e non redditizi.
Per Christoph Fischer, viceresponsabile del programma Ifn, il fatto che la superficie boschiva nell'Altopiano non sia cambiata dal primo inventario, e più precisamente che non sia diminuita, è molto positivo.
"Questa stabilità è il risultato della rigorosa protezione del bosco ed è una vera fortuna per la popolazione, perché in questo modo, queste aree di svago e ricreazione rimangono rapidamente accessibili a tutti", conclude lo specialista, citato nel comunicato.