Esa e Nasa uniscono le loro forze per testare una soluzione che potrebbe in futuro salvare la Terra
L'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la Nasa uniscono le forze per la difesa planetaria, grazie al contratto da 129,4 milioni di euro per la collaborazione alla missione Hera in programma nel 2024, il cui obiettivo è verificare la possibilità di deviare un asteroide potenzialmente pericoloso per la Terra..
Quello su Hera è un accordo "estremamente significativo perché è il coronamento dell'idea dello scienziato italiano Andrea Milani, proposta molti anni fa", ha detto all'Ansa Franco Ongaro, direttore della Tecnologia, ingegneria e qualità dell'Esa e responsabile del centro per la scienza e la tecnologia dell'Esa (Estec). Il contratto è stato firmato oggi in Germania da Ongaro con Marco Fuchs, amministratore delegato dell'azienda tedesca Ohb, primo contraente del consorzio Hera. Con la firma di oggi, l'Europa è pronta a collaborare con la Nasa a una delle missioni spaziali più ambiziose, finora immaginate solo dalla fantascienza.
"Sull'idea di Milani la Nasa ha organizzato una missione e ci ha chiesto di partecipare. È una missione fondamentale - ha rilevato Ongaro - perché stiamo aumentando la capacità di scoprire nuovi asteroidi. Ed è la prima volta che, nella realtà, si prova a deviare la traiettoria di uno di essi: vogliamo vedere se ci riusciamo e se in futuro saremo in grado di farlo".
Il punto di partenza di questa azione di difesa planetaria è un bersaglio ben definito e che permette di ottenere tutte le misure necessarie, come il sistema binario di Didimo, l'asteroide delle dimensioni di una montagna accompagnato da una piccola Luna. Hera è il contributo europeo alla missione americana Aida (Asteroid Impact & Deflection Assessment), il cui lancio è previsto nel 2021: mentre la missione della Nasa ha il compito di colpire l'asteroide per deviarne la traiettoria, Hera è destinata a raccogliere tutti i dati e le misure relativi all'impatto.