Scienze

Il pianeta degli anelli un tempo era 'nudo'

I dati della sonda Cassini permettono di datare gli anelli di Saturno come 'giovani': meno di un miliardo di anni

Keystone
8 marzo 2018
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Saturno non ha sempre avuto i suoi caratteristici anelli: un tempo era un pianeta ’nudo’. Lo confermano i dati, in gran parte ancora in corso di pubblicazione, degli ultimi passaggi ravvicinati della sonda Cassini, prima del tuffo finale del settembre 2017 che ha chiuso 20 anni di esplorazione del pianeta degli anelli.

I dati indicano anche che Giove e Saturno, spesso accomunati, non sono in realtà così simili. È quanto emerge dal convegno organizzato a Roma dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), che ha promosso la missione con Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Nasa. "Gli anelli di Saturno sono piuttosto giovani, hanno meno di 1 miliardo di anni", ha detto all’Ansa Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Asi. Saturno è perciò diverso da quel che pensavamo. La sua struttura interna, ad esempio, ha stratificazioni e attività differenti da Giove. Più che gemelli i due pianeti sono cugini. Lo abbiamo capito – ha aggiunto – grazie all’idea, rivelatasi poi corretta, di usare strumenti simili, e italiani, per guardare dentro Giove e Saturno" .

Lanciata il 15 ottobre 1997, Cassini è la missione dei record. Nelle sue quasi 300 orbite intorno a Saturno ha osservato strutture inedite degli anelli, considerati un modello in miniatura del disco di gas e polveri che circondava il Sole e dal quale 4,6 miliardi di anni fa è nato il nostro sistema planetario. Ha scoperto un oceano nascosto sotto i ghiacci di una delle lune, Encelado, che potrebbe ospitare la vita. È stata inoltre la prima missione, con la sonda Huygens, a scendere il 14 gennaio 2005 tra monti, fiumi e laghi d’idrocarburi della più grande luna di Saturno, Titano.

Per Charles Elachi, ex direttore del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e a lungo responsabile del radar che ha mappato la superficie della più grande luna di Saturno, Titano, quest’ultima "è un mondo interessante: ha nuvole, pioggia, fiumi e laghi che potrebbero ospitare la vita. Però – ha precisato – il ciclo della pioggia di Titano non è fatto di acqua, ma di idrocarburi come il metano. Non sappiamo quindi che aspetto potrebbe avere la vita su Titano. Sarà interessante – ha concluso – capire con future missioni se è basata sul Dna e sul carbonio, come accade sulla Terra".

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