La psicanalisi, Anna Marchesini e un mestiere che ‘non è tutto paillette e lustrini’. Poi arriva l'ex Iena Enrico Lucci...
Il box del photocall è tutto un “Marco! Marco!”, con invito a guardare lì e a guardare là. Marco è Mengoni, campione in carica, detentore della fascia o altro modo per dire che l'anno scorso vinse con ‘Due vite’, canzone che forse quest'anno non c'è, e non soltanto perché ce ne sono altre. Evaso il preambolo floreale dell'assessora (sono settecento i bouquet donati da Amadeus in questi cinque anni, per un totale di 10mila fiori. Quelli di quest'anno avranno tinte pastello), evasi i record di ascolto prefestivalieri legati ai programmi correlati, perché è da un mese che Sanremo è nei palinsesti Rai, è tempo di conferenza stampa.
Canterà ‘Due vite’ “in dimensione lunare” e le canzoni “che mi hanno permesso di essere qui oggi”. Durante la serata “cercherò di sbagliare meno nomi possibile” (di non dire “Rek” al posto di “Nek”, per esempio, momento divertente durante l'annuncio dell'ordine di uscita dei cantanti, vedi sotto). “È un'idea malsana” dice Marco, riferito al suo ruolo di co-conduttore. “È come se non mi fossi mai staccato da Sanremo, è come se fossi sempre stato qui. Mi ritengo fortunato, attiro l'invidia di molti amici che vorrebbero dire ‘Dirige il maestro Tal dei tali’”. È felice che il tour continui, stadi inclusi, “nel frattempo sto sudando e faccio finta di essere a mio agio, stasera ne avrete la riprova, ma ho provato tutte le voci impostate per apparire non tremante”.
Dice di avere studiato molto, di avere ripescato cose dai vecchi Sanremo: “Grazie Amadeus per avermi lasciato la libertà di esprimermi, tutto quello che volevo proporre è stato accettato ed è una cosa non scontata”. Entra in questo Sanremo “in punta di piedi perché faccio un altro mestiere, ma sarò me stesso, altro non potrei fare di diverso”. E ancora: “Ho guardato dei Sanremo di quand'ero piccolo, capendo l'importanza di alcuni personaggi ed esseri umani”. Un Sanremo soprattutto: “Quello con Anna Marchesini, che ho riscoperto quale genio assoluto. Ho riso fino alle lacrime, al tempo avevo 9 anni. Credo sia stata la musa più importante, non ho il suo talento per fare il conduttore, uscirò dai momenti d'imbarazzo facendo delle voci” (imita, tale e quale, Marchesini che imita Gina Lollobrigida, ndr).
Parentesi psicanalisi: “Credo che non si debba uscire dalla fragilità ma trovare strumenti per gestirla, educandosi e con un aiuto. Il mio è settimanale, parlo con una terapeuta, sono felice di giocare con i miei pensieri, anche quelli più estremi”. Il palco: “È il più importante d'Italia, e credo che Amadeus abbia trovato la chiave per portarvi tutte le sfumature rainbow della musica, un lavoro impeccabile per avvicinare tutte le generazioni”. Consigli, a questo proposito, alle giovani generazioni? “Non sono tutti paillette e lustrini, che oggi mi posso mettere (riferito alla mise, ndr) solo dopo avere combattuto battaglie contro me stesso, per la pressione che questo lavoro porta. Chi fa il mio mestiere è fortunatissimo, io almeno mi ritengo tale. Consiglio di allenare la propria emotività a reggere la pressione, che è quella che si gestisce con meno lucidità. Lavori 24 ore su 24, devi essere attento, il più possibile gentile, disponibile, e questa cosa, a lungo andare, ti fa dimenticare ciò che stai facendo”.
“Amadeus è antifascista? Anche Mengoni è antifascista?”. La risposta è sì. Dalla Sala stampa Lucio Dalla, la domanda è dell'ex Iena Enrico Lucci. L'invito a cantare ‘Bella ciao’ è accolto:
Serata di apertura con tutte le canzoni in gara, apre la fanfara dei Carabinieri con ‘La Fedelissima’, omaggio a Toto Cutugno, la mamma di Giovanbattista Cutolo, ucciso per un parcheggio a Napoli, primo atto di quei “momenti personali” annunciati ieri. Ci sarà anche la sciatrice Federica Brignone. A votare le canzoni sarà la giuria dalla Sala stampa e web, che deciderà la prima Top 5 di questa edizione. La fine? Intorno alle due di notte o del mattino, che dir si voglia.
Di seguito, l'ordine di entrata: