I temi della conferenza: dal bar di Monghidoro a Mahmood e Blanco, da ‘Volare’ a Zelensky, fino all’ordine di uscita delle prime due serate
"In tutta la provincia di Imperia non c’è un solo posto disponibile. Per pernottare bisogna andare a Nizza". Il sindaco di Sanremo è felice, è il ritorno ai vecchi (recenti) tempi di un Sanremo mai così nuovo, guardando al cast e alla storia: «Abbiamo definito il Festival sempre in funzione degli accadimenti del Paese. Sono stati anni di festa, reclusione, incertezza». L’Amadeus quater sarà un Festival «nel pieno delle sue funzioni, quelle che un’espressione artistica può portare. Fare show e intrattenimento con regole che dovevano garantire la salute non è stata una passeggiata».
Sanremo giorno Zero, prima conferenza della gara canora che inizia domani, martedì 7 febbraio, per durare fino a sabato. E oltre, inteso come le canzoni che si fanno ricordare, auspicio di tutti (per gli autori non di meno). Tiene banco la questione Zelensky, che ha una novità: «Il presidente non invierà un video, bensì un testo». Lo annuncia il direttore di Rai 1 Stefano Coletta, specificando lo stretto contatto tra ambasciate. A chi vede nella notizia – esito finale del cosiddetto ‘Controllo preventivo’ annunciato dalla Rai nei giorni scorsi – una mezza censura, a domanda risponde: «Il nostro controllo riguarda la messa in onda di qualsiasi programma televisivo. Sorrido all’idea che un direttore Rai possa censurare un presidente. Riguardo ai contenuti del testo, li conosceremo».
Il testo sarà letto da Amadeus («In ucraino, lingua che conosco benissimo», ironizza il direttore artistico). Sul fatto che Zelensky si sia presentato in video in tutte le più importanti manifestazioni internazionali e a Sanremo no, questa la risposta di Coletta: «Zelensky non ha mai specificato se sarebbe stato un videomessaggio».
Lo spettacolo
Dei due co-conduttori, è Gianni Morandi a regalare la prima ufficialità, non prima di aver ricordato i mille e più morti del terremoto in Turchia e rilanciando la legge dello spettacolo. Poi, il Festival: «Sanremo è quello che vedevo con mio padre al Bar Marchioni di Monghidoro, e Modugno in televisione che apriva le braccia e cantava ‘Volare’». Il Festival che «diventa grande quando lascia tracce importanti: Diodato, Achille Lauro, i Pinguini, nati qui come i Måneskin, Colapesce Dimartino, Madame, Mahmood, Blanco, grandi successi che non sono finiti dopo quindici giorni ma si sono ascoltati tutto l’anno». Il Festival «importante per l’industria, importante per gli italiani». Quello che «c’è da 73 anni, ma andrà avanti ancora per molte decine».
Onorato di avere Morandi al suo fianco, complice un piatto di tortellini preparato da Anna, la moglie, Amadeus torna a confrontarsi con i temi tipici delle conferenze: la lunghezza delle serate, le polemiche («Sanremo le attira inevitabilmente, per la visibilità che può dare, anche alla politica», e la fame atavica di superospiti: «Sono quelli in gara», risponde il direttore artistico. «Per me questa è la vittoria della canzone italiana, che partecipa al Festival. Tutti possono andare in gara, anzi, tutti devono». E se qualcuno volesse l’ospite internazionale, «i Måneskin sono una band internazionale». Gli fa eco Morandi: «Negli anni d’oro di Sanremo, tutti i cantanti più popolari erano in gara, da Modugno a Celentano a Villa».
Un cenno alla prima serata, quella di domani sera: a Chiara Ferragni («Ragazza solare, siamo abituati a vederla dentro a un cellulare»), sui vincitori dell’anno precedente, Mahmood e Blanco, che torneranno per cantare ‘Brividi’ e sui Pooh, che faranno «qualcosa di speciale».
La gara
Domani, martedì 7 febbraio, ordine di apparizione sul palco:
Anna Oxa
gIANMARIA
Mr. Rain
Marco Mengoni
Ariete
Ultimo
Coma_Cose
Elodie
Leo Gassmann
I Cugini di campagna
Gianluca Grignani
Olly
Colla Zio
Mara Sattei
Mercoledì 8 febbraio, in ordine di apparizione sul palco:
Will
Modà
Sethu
Articolo 31
Lazza
Giorgia
Colapesce Dimartino
Shari
Madame
Levante
Tananai
Rosa Chemical
LDA
Paola & Chiara