laR+ L'intervista

Ticino in Danza, una pista di ballo a cielo aperto

Dal 2 al 6 luglio, nel consueto ‘pellegrinaggio’ per il territorio locale. A colloquio con Alessia Della Casa, la sua organizzatrice

Dal 2 al 6 luglio
(Feliy Bachmann Quadros)

Nessun tutù rosa o scarpette a punta: qui la danza è contemporanea, urbana, e si infiltra nei luoghi più inaspettati. Il Festival Ticino in Danza, che trasforma il tranquillo Mendrisiotto in una pista da ballo, con quest’edizione spegne dieci candeline, grazie alla sua organizzatrice, Alessia Della Casa.

Tutto cominciò con una bambina che si esibiva nei saggi di fine anno. «Ho iniziato a ballare a livello amatoriale», comincia Della Casa. Il salto avvenne quando decise di approfondire il suo percorso a New York. «Mentre vivevo lì, mi sono avvicinata alla danza contemporanea. Quando tornavo in Ticino, mi rendevo conto che qui non si sapeva bene cosa facessi. Così nacque l’idea del festival». Un festival il cui percorso è stato un crescendo rossiniano: «Le prime edizioni erano semplici e spontanee. Poi è arrivata la pandemia e ci ha messo in pausa, insegnandoci a reinventarci». Da allora, il festival si è evoluto con un format rinnovato, che vede gli artisti soggiornare per una settimana intera nel territorio. «Per noi è fondamentale che gli artisti sappiano cogliere l'essenza del luogo, e non si limitino a passarvi di sfuggita. Non solo arricchisce l'esperienza del pubblico, ma offre anche l'opportunità agli spettatori di incontrare gli stessi artisti e conoscerli più da vicino».

Le collaborazioni

Dal 2 al 6 luglio, il Festival Ticino in Danza intraprenderà il suo consueto pellegrinaggio per il territorio locale; un tour de force che concluderà la decima edizione al Museo d’Arte di Mendrisio. «Chiuderemo con una performance in collaborazione con l'artista Patrick Bayha, Superficie Mobile – Danza per Castellani, con cui svilupperemo una modalità performativa che inviti a percepire lo spazio in modo nuovo», spiega la fondatrice del festival. «L’essere un festival itinerante ci ha portato a dialogare tanto con il territorio quanto con il pubblico, cercando modalità per lasciare traccia di quello che facciamo».

Oggi, la scena della danza in Ticino è in fermento, grazie anche a iniziative come Ticino in Danza che riescono a coinvolgere sia i professionisti che un pubblico che credeva di poter osservare lo spettacolo indisturbato dalla sedia. Nonostante gli introversi possano avere un brivido all'espressione ‘partecipazione attiva’, il festival riveste un ruolo fondamentale in questo processo, portando la danza negli spazi pubblici che non lasciano spazio alla passività. Dalla Svizzera all'Hong Kong, ospita un caleidoscopio di artisti, selezionati da una giuria. «Il primo anno è stato un formato pilota in cui abbiamo invitato noi gli ospiti. Quest'anno abbiamo fatto una call internazionale per espandere il pool da cui provenivano gli artisti».

Il futuro

Alessia Della Casa ha un cassetto pieno di sogni per il futuro. Spera che il festival diventi una tappa di riferimento per gli artisti internazionali, un luogo in cui «le relazioni possano durare nel tempo per andare a toccare un pubblico eterogeneo», e sogna di vedere la comunità locale aprirsi a nuovi linguaggi artistici. L'organizzatrice sottolinea quanto sia cruciale il pubblico per tenere sotto controllo la ‘salute’ della danza. «Come sta la danza? Negli ultimi anni ci sono stati diversi sviluppi positivi, sia da parte del pubblico che della professionalizzazione della danza stessa, due aspetti che procedono di pari passo: il coinvolgimento e la consapevolezza degli spettatori sono influenzati anche dalle istituzioni». Le intenzioni emergono, le evoluzioni si intravedono, ma c'è ancora tanto da discutere e da cambiare. «Al di là dei canali istituzionali, trovo molto importante che il pubblico segua questo progredire. Il rischio è che, mentre le istituzioni crescono, il pubblico rimanga scollegato dall'evoluzione della danza professionale».

Dopo dieci anni di sperimentazioni coreografiche, il Festival Ticino in Danza si conferma ancora un teatro senza quinte né sipari, in cui la danza rompe i confini e corteggia anche i cuori più diffidenti. Perché, in fondo, la vita è troppo breve per non viverla a ritmo di danza (programma completo su www.ticinoindanza.com).

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