Culture

Teatro San Materno: 'Voglia di esserci e impegno civile'

A colloquio con Tiziana Arnaboldi, direttrice artistica, nel giorno della presentazione della nuova stagione artistica 2020-2021 (con escursioni nel 3D...)

A sinistra, estratto dal corto 'Oltre il respiro'; al centro, 'Autour du corps'; a destra, il San Materno in 3D
9 settembre 2020
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Davanti a un cielo irrequieto, la tensione positiva di un danzatore con le braccia tese verso l’alto, un segno di speranza che l’energia possa scorrere senza interruzione da qui al prossimo anno. Le scritte in rosso, invece, sono il segnale che la cultura ha sofferto e soffre. Anzi, sanguina. Partiamo dal manifesto ufficiale per scrivere della nuova stagione artistica del Teatro San Materno di Ascona, illustrata quest’oggi ad Ascona da Tiziana Arnaboldi, direttrice artistica, nel segno di una rinascita già ampiamente anticipata dagli incontri estivi con Fabio Pusterla (e figlio), Fabio Merlini, i dialoghi tra danza e architettura con la presenza di Riccardo Blumer. La ‘nuova normalità’ del teatro si affida alla sua modularità: sessanta sedie davanti al palcoscenico, non di più, posti in meno da compensare con più repliche e con una presa di coscienza che «non ragioneremo certamente ad incassi».

“Tutto ciò che serve per rendere questo mondo più vivibile è l’amore”. La frase è della danzatrice Isadora Duncan e campeggia sul programma 2020-21, un tassello di storia che sarà contenuto in ‘Monte Verità’, il film di Stefan Jäger in lavorazione in questi giorni, che si avvarrà anche della consulenza di Arnaboldi: «Di Isadora Duncan già conoscevo la storia. Ora che vi sono così completamente immersa, la trovo ancor più fantastica. Ha osato togliere le scarpette, rompere gli schemi, forzare gli obblighi della danza di corte e confrontarsi con la libertà della natura. Nella nostra situazione attuale, mai come ora dobbiamo sceglierci delle libertà. Le difficoltà sono ispirazione per trovare nuovi spunti ed è in esse che l’essere umano trova spesso le sue energie migliori», spiega la direttrice artistica in una gradinata divenuta platea.

Respiro

S’inizia il 20 settembre con una novità: il Teatro San Materno in 3D grazie al film d’animazione di Arnaud Parel, una ‘visita’ in 3D che resterà disponibile a ogni successivo appuntamento. Il visore conduce a un viaggio di sette minuti all’interno del teatro virtualmente ricostruito, un percorso tra architettura e danza realizzato grazie alla collaborazione con il danzatore Pierre-Yves Diacon. Atteso in aprile e saltato per ovvie cause, il 2, 3 e 4 ottobre andrà finalmente in scena ‘Autour du corps’, la nuova creazione della Compagnia Tiziana Arnaboldi. I corpi vestiti dai nove cerchi concentrici ‘pulsanti’ sono frutto anche del lavoro artigianale dei danzatori. «Come nello spirito del Bauhaus» spiega Arnaboldi, illustrando un lavoro di ricerca durato due anni (e sul quale torneremo). Domenica 18 ottobre viene proiettato ‘Oltre il respiro’, cortometraggio realizzato durante il lockdown, ideato da Arnaboldi e realizzato con il giovane regista Michel Voisin. E qui la frase che ispira il tutto – “Respiriamo il mondo attraverso le nostre mani, esse traducono il pensiero più sottile per unire il fisico e lo spirito” – è di Charlotte Bara, la cui storia ci porta a fare un passo avanti a venerdì 27 novembre, data di presentazione del libro dedicatole da Michela Zucconi-Poncini.

Tra musica, sport e design

Tornando al palinsesto: si apre domenica 25 ottobre il programma affidato a Johannes Rühl, fino al 2019 direttore artistico di Alpentone, festival internazionale che si tiene ad Altdorf. Rühl. ‘Building Bridges – La magia della diversità' è l’incontro di musicisti di culture diverse che si tiene ogni anno a ottobre, e che ad ogni tornata vede cambiare la metà del gruppo di lavoro, così da offrire ad ogni giro una doppia possibilità di collaborazione. La musica scelta da Rühl include, domenica 13 dicembre, i duetti di Kristina Brunner con Evelyn Brunner – sorelle dalla ‘Neue Volksmusik – e di Albin Brun con Kristina Brunner, un ponte tra musica popolare svizzera, folk e jazz. Domenica 20 dicembre, Elina Duni con Rob Luft, la cantante svizzera di origini albanesi insieme a una delle stelle nascenti del jazz londinese.

Passando ad altra arte. Domenica 15 novembre, Riccardo Blumer curerà l’incontro ‘Design Svizzero – Visione ed esplorazione di alcuni oggetti svizzeri’, un viaggio nel design di “un raccoglitore di cose, non un collezionista”, come ama definirsi il direttore dell’accademia di architettura di Mendrisio. Sabato 21 novembre, per ‘Il gioco e lo sport’, il monologo di e con Giancarlo Dionisio ‘I destini incrociati di Giorgio e Chang’; sempre per la stessa sezione, domenica 22 novembre va in scena ‘Gendarmi & ladri’, spettacolo teatrale di e con Enrico Ferretti e Faustino Blanchut. A seguire, l’incontro moderato da Dionisio con l’intervento di nomi dello sport di prossimo annuncio.

Le mille e una possibilità

«Ho ripreso quasi subito con una grande voglia di esserci e anche come un impegno civile», spiega alla ‘Regione’ Tiziana Arnaboldi a margine della conferenza di presentazione. «Trovo che i teatri, i luoghi di cultura, debbano trasmettere la possibilità di una visione. In questo momento il teatro non è più lo stesso, è vero, ma si possono scoprire cose nuove che possono essere portatrici di bellezza». Teatro che è tra le categorie che più stanno soffrendo nel dopo-isolamento: «Per fortuna, le mille forme di questa struttura sono le mille possibilità che mi sono state concesse. Un valore aggiunto che altri teatri non possiedono. Ho così potuto dare lavoro agli artisti, figure che sento inevitabilmente vicine essendo la carica di direttrice un prolungamento del mio essere artista». Così come altri teatri, anche il San Materno ha aperto il suo archivio: «Mi sono reso conto dell’importanza quando l’ho messo a disposizione online. Non è la stessa cosa, ma è comunque «inedito, e il prossimo anno sarà implementato». Per quello che, nel 2021, sarà un lungo percorso nell’immagine, nel quale è in fase di realizzazione un cortometraggio avrà un ruolo importante: «Racconta il dietro le quinte, mio e delle danzatrici, gli allestimenti, i momenti di difficoltà. Tutto quello che a volte a parole mi torna difficile spiegare». A curarne la realizzazione c’è il giovane Michel Voisin: «Lui porta la spontaneità, la freschezza nel vedere e nel proporre, oltre che l’abilità nei montaggi e nelle riprese. È un’altra generazione che m’accompagna ed è uno scambio». (www.teatrosanmaterno.ch)