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Alla Fondazione Matasci l'arte è donna

Fino a domenica 30 aprile è possibile visitare l'esposizione con le opere di Colden, Moro, Wydler, Martinelli e Martini al Deposito di Riazzino

Helga Ava Colden, ‘Arabesque’, anni Novanta
(© Fondazione Matasci)
21 aprile 2023
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L'allestimento ‘L'arte è donna’ al Deposito della Fondazione Matasci, a Riazzino dallo scorso dicembre, parte da un presupposto importante: l'esiguo spazio del lavoro d'arte delle donne nei musei. Seppur negli ultimi quarant'anni la consapevolezza circa la tematica dell'arte al femminile abbia preso piede e abbia innescato una riflessione che ha, negli anni, dato i suoi frutti, molto lavoro di riconoscimento e valorizzazione va ancora fatto.

E anche la Fondazione Matasci per l'arte fa la sua parte e ha proposto, da dicembre 2022 ad aprile 2023, un'esposizione dedicata a cinque artiste svizzere che “nel corso degli anni – si legge nelle prime pagine del catalogo dedicato – hanno dimostrato una particolare attenzione alla nostra attività con assidua presenza”. Si tratta di Helga Ava Colden, Ruth Moro, Teres Wydler, Serena Martinelli e Simonetta Martini, che sono parte del patrimonio collezionato da Mario Matasci.

Con l'aiuto dell'agile catalogo curato da Mario Matasci, ripercorriamo in volo le protagoniste dell'allestimento, partendo da Helga Ava Colden nata in Germania nel 1929, da mamma di origini locarnesi, e morta nel marzo del 2009. “La passione innata per la pittura – si legge – divenne il suo unico ed intenso contenuto vitale, che la spinse a sviluppare fortemente il suo dinamismo, ossia l'impulso di esprimere le sue traboccanti emozioni” in opere che uniscono “tensione e armonia”. Fra le opere esposte di lei si può ammirare ‘Arabesque’.


© Fondazione Matasci
Helga Ava Colden, ‘Arabesque’, anni Novanta

Nel dismesso capannone industriale, rinato quale deposito d'arte trovano spazio anche i lavori di Ruth Moro, fra cui pezzi della serie ‘Momenti equi’. Nata a Svitto a metà anni Quaranta, Moro si forma dapprima in ergoterapia, sarà l'incontro col marito Giancarlo, anch'egli artista, a spingerla a coltivare e lavorare nella direzione dell'arte, dedicandosi alla carta e allo studio delle strutture vegetali. “Scopre le loro nervature, le diverse texture che usa poi nella sua arte. Sfrutta le loro forme, le loro geometrie, per creare dei fogli di carta personali”.


© Fondazione Matasci
Ruth Moro, ‘E2108 Momenti equi XI’, 2014-15 e ‘E2107 Momenti equi X’, 2014-15

La scienza della natura è ciò che affascina Teres Wydler (Berna, 1945), che da anni lavora fra Zurigo e Intragna. Il catalogo racconta che “è un'artista di ascendenza concettuale, anche profondamente legata tanto ai temi della terra quanto ai processi manuali e temporali dell'opera d'arte”. Fin dagli esordi, Wydler indaga “la complessa relazione esistente tra arte, natura ed evoluzione tecnico-scientifica. Da qui il suo interesse per i cicli biologici, le trasformazioni e le trasmutazioni di microrganismi viventi” osservabili in opere come ‘Blue Territories’ della serie De Cultura.


© Fondazione Matasci
Teres Wydler, ‘Blue Territories’, 1988-91

La natura emerge anche dal ‘Grande salice verde’ opera realizzata da Serena Martinelli, nata alla fine degli anni Quaranta ad Avegno. Diplomata allo Csia come grafica, nel ’75 è a Firenze, all'Accademia di belle arti. La sua è “un'opera profondamente ancorata alla realtà della vita che si esprime, attraverso temi essenziali riferendosi all'uomo, alla natura, alla morte o alla metamorfosi degli esseri e delle cose”.


© Fondazione Matasci
Serena Martinelli, ‘Grande salice verde’, 2004

Infine, ma non da ultime, le opere di Simonetta Martini, nata a Sorengo nel 1961. “Nella sua visione di paesaggio è ormai assente la figura umana e nei suoi acquarelli o tempere su tela si rivelano boschi solcati da torrenti, rocce, nebbie… in un lavoro di sottrazione che lascia apparire forme e strutture spaziali spontanee”. Fra le sue opere esposte si segnala il recente ‘Passaggio segreto’.


© Fondazione Matasci
Simonetta Martini, ‘Passaggio segreto’, 2021

L’esposizione con ingresso gratuito è allestita nel Deposito della Fondazione a Cugnasco-Gerra (in via Riazzino 3) ed è visitabile ancora nelle domeniche del 23 e del 30 aprile, dalle 14 alle 18 (o su appuntamento negli altri giorni). Informazioni: arte@matasci.com.