Ticino

Aperture domenicali, un primo ‘no’ in vista della vera battaglia

Il Consiglio federale ritira il criticato progetto per modificare l'ordinanza per le località turistiche. Il vero banco di prova sarà la modifica di legge

(Ti-Press)
26 febbraio 2025
|

Porta (per ora) chiusa a maggiori aperture domenicali. Il Consiglio federale ha infatti deciso di abbandonare il progetto che voleva – attraverso una modifica dell’ordinanza – dare ai Cantoni la possibilità di aumentare il lavoro domenicale nei negozi tenendo conto delle specifiche esigenze delle località turistiche. Questo, però, non vuol dire che il tema delle aperture domenicali sarà messo nel cassetto. Si tornerà a parlarne nell’ambito di una revisione della legge sul lavoro.

L’articolo dell’ordinanza puntava a creare una base legale nazionale per le aperture domenicali dei negozi situati nei quartieri delle grandi città. La richiesta era di estendere il concetto di ‘regione turistica’ ai centri urbani. Il no al progetto, durante l’ampia consultazione tra sindacati e associazioni di categoria, è stato però trasversale. Per i datori di lavoro e i rappresentanti dei commerci si trattava di un progetto poco ambizioso.

Secco no, ovviamente con altre motivazioni, anche da parte dei sindacati. «Era un progetto antidemocratico», afferma alla ‘Regione’ la responsabile di Unia Ticino per il settore terziario Chiara Landi. Questo progetto voleva modificare gli effetti della legge sul lavoro sulle aperture domenicali senza modificare la legge, ma l’ordinanza. Questo vuol dire che i cambiamenti non sarebbero stati referendabili».

Insomma, il progetto non ha raccolto un sostegno sufficiente, né da parte dei Cantoni, né da parte dei partiti o di altre organizzazioni. Parmelin, capo del Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), ha quindi deciso di non portarlo avanti.

Nel frattempo però, le Commissioni dell'economia e dei tributi di entrambe le Camere sono entrate in materia su un'iniziativa del Canton Zurigo che propone una revisione parziale della legge sul lavoro per aumentare il numero di domeniche – da 4 a 12 – in cui il personale dei negozi può essere impiegato senza autorizzazione. «ci batteremo contro questa iniziativa, perché la volontà di andare a scardinare le regole sul divieto di lavoro domenicale è chiara. Questa misura, se accolta, avrebbe un impatto su tutti i negozi e quindi su tutto il personale impiegato, non solo quello delle città più grandi. Perché la volontà di andare a scardinare le regole sul lavoro domenicale è chiara».