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‘Bisogna scegliere quali progetti hanno la priorità’

Per la Confederazione i previsti cantieri ferroviari e autostradali – anche quelli ticinesi – vanno rimessi in discussione ‘con una visione d'insieme’

Rösti assicura: ‘Non ci sarà una concorrenza fra strada e ferrovia’
(Ti-Press)
28 gennaio 2025
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Per i grandi progetti autostradali e ferroviari, alcuni dei quali previsti in Ticino, è arrivato il momento di rivedere le priorità. Un passo che la Confederazione ritiene necessario dopo il ‘no’ popolare dello scorso 24 novembre a sei progetti di potenziamento autostradale e la revisione al rialzo – da 16 a 30 miliardi di franchi – dei costi stimati per l’estensione dell’infrastruttura ferroviaria. Lo studio è stato affidato al Politecnico federale di Zurigo e permetterà di stabilire quali interventi non possono aspettare e quali, invece, andranno rimandati a una fase successiva.

«Il risultato della votazione popolare e l’aumento dei costi rendono necessaria una nuova pianificazione dell’infrastruttura», afferma il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec) Albert Rösti davanti ai media a Berna. I risultati dello studio sono attesi per l’autunno «e offriranno al Consiglio federale una base scientifica per orientare le sue decisioni future». Decisioni, sottolinea Rösti, che spettano in ogni caso alla politica. Rispondendo alla domanda di un giornalista, il capo del Datec mette in chiaro le cose: «Nessun Cantone verrà punito con il rinvio di progetti autostradali sul suo territorio per aver votato ‘no’ il 24 novembre all’ampliamento della rete». Una proposta, quest’ultima, avanzata dal presidente nazionale dell’Udc Marcel Dettling che toccherebbe direttamente anche il Ticino – contrario al potenziamento – dove sono previsti il collegamento A2-A13 (che gode di un ampio sostegno) e la terza corsia autostradale tra Lugano e Mendrisio (Polume). «Terremo conto dei risultati dei Cantoni, ad esempio per quanto riguarda i terreni agricoli necessari ai nuovi progetti», spiega Rösti.

I sei progetti respinti dal popolo nel novembre scorso «rimangono nel cassetto», dichiara Jürg Rotlisberger dell'Ufficio federale delle strade (Ustra). «Questo nell'attesa che in futuro possano essere riattivati, dal momento che i problemi legati al sovraccarico della rete autostradale non sono scomparsi». Nel frattempo si andrà avanti come già stabilito con l'ampliamento della tratta autostradale Luterbach-Härkingen (Canton Soletta) e la circonvallazione di Le Locle (Neuchâtel). Altri 20 progetti non ancora vincolati da una decisione parlamentare «verranno sottoposti a riesame», ha aggiunto Rösti.

Il disegno però è chiaro, «ora dobbiamo fare un passo indietro», sostiene Christa Hostettler, direttrice del Dipartimento federale dei trasporti. «Nessun progetto verrà però cancellato. Vogliamo avere una visione d’insieme di tutti i progetti legati ai trasporti, sia autostradali che ferroviari, per capire quali ricoprono una maggiore importanza per la rete».

L’intenzione, come detto, è quella di avere una visione d’insieme. Niente ragionamenti a comparti stagni, ma l’integrazione di piani strategici e prospettive differenti. A “intrecciarsi” saranno in particolare: il Piano settoriale dei trasporti, le Prospettive di traffico 2050, la Prospettiva Ferrovia 2050 e il programma d'offerta 2035, nonché il Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali. Il rapporto dovrà integrare inoltre i programmi d'agglomerato, sottolinea il consigliere federale democentrista, che con il suo progetto Trasporti ’45 intende avviare «una pianificazione moderna e globale che riguardi tutti i vettori di trasporto». Afferma Rösti: «Stiamo riassumendo tutti i progetti in un programma che può essere nei prossimi decenni. Non vogliamo che si prenda alcuna decisione in anticipo. Allo stesso tempo non vogliamo avere nessun ‘Mammut-Projekt’, ovvero un progetto che procede troppo lentamente».

Le tempistiche sono infatti un punto importante. «Il nuovo approccio di accorpare i progetti ferroviari e stradali comporta un ritardo. Tuttavia – promette Albert Rösti – questo è significativo solo per la pianificazione e non per l'attuazione. Il ritmo dei progetti esistenti e di manutenzione rimarrà invariato. Ciò significa che non ci saranno ritardi nei lavori di ristrutturazione e riparazione». Altra rassicurazione data dal capo del Datec: «Non si verrà a creare una nuova concorrenza tra ferrovia e autostrada. Questa fusione riguarda la pianificazione, mentre i progetti continueranno a essere finanziati attraverso due fondi distinti».