Votazioni federali

‘Il traffico parassitario deve tornare sull’autostrada’

Il consigliere federale Albert Rösti illustra le ragioni del sì ai sei progetti di potenziamento delle strade nazionali in votazione il 24 novembre

Il consigliere federale Albert Rösti
(Keystone)
10 ottobre 2024
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A causa dell'aumento della popolazione, e quindi del traffico, le autostrade, costruite negli anni 60, non soddisfano più le esigenze attuali di mobilità e dell'economia. Parola del consigliere federale Albert Rösti, responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), secondo cui, in vista del referendum del 24 novembre sostenuto dalla sinistra e dalle organizzazioni ambientaliste, raccomanda di accettare il progetto di sistemazione, e il relativo credito di 4,9 miliardi di franchi, di sei tratte autostradali.

La situazione attuale

Per il "ministro" dei trasporti, la rete delle strade nazionali attuale, concepita quando la Svizzera aveva sei milioni di abitanti, non è più in grado di assorbire il traffico generato dalla presenza di nove milioni di residenti.

Dal 1990, ha aggiunto il consigliere federale bernese, il traffico è raddoppiato. Il 3% delle strade nazionali deve assorbire il 70% del traffico commerciale e il 41% di quello privato, ciò che fa di queste tratte le vere arterie del nostro sistema di trasporto.

Il risultato della situazione attuale, secondo il "ministro" UDC, sono frequenti ingorghi e ore trascorse in colonna che costano 3 miliardi di franchi l'anno all'economia. Per non parlare poi dell'inquinamento, del rumore e, soprattutto, del traffico di aggiramento che si riversa negli agglomerati e nei villaggi, ostacolando i trasporti pubblici e pregiudicando la sicurezza degli abitanti.

I progetti

Per questo motivo governo e parlamento hanno deciso di intervenire puntualmente su alcuni punti nevralgici della rete, ha sottolineato Rösti, per ampliare alcune tratte, al fine di eliminare i colli di bottiglia e i conseguenti ingorghi, limitando in questo modo anche il traffico di aggiramento che soffoca quartieri e località. Il traffico causato dalla ricerca di percorsi alternativi deve tornare sull’autostrada, ha insistito il consigliere federale.

I sei interventi inclusi nella Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali prevedono, per esempio, che l'A1 fra Berna-Wankdorf e Schönbühl (BE) passi da sei a otto corsie, ha sottolineato Rösti, aggiungendo che si tratta di una delle tratte più sollecitate dal traffico in Svizzera.

A ciò si aggiunge l'allargamento a tre corsie per direzione dell'asse Le Vengeron (GE)-Nyon (VD), per una lunghezza di 19 chilometri. Altri lavori sono previsti a Basilea (A2, per il traffico in uscita verso la Germania e la Francia), Sciaffusa (A4) e San Gallo (A1): qui dovrebbero venir realizzate nuove gallerie o allargate quelle esistenti, ha spiegato il "ministro" dei trasporti.

Per tutti questi progetti sono previsti 4,9 miliardi, somma finanziata attraverso il Fondo a destinazione vincolata per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato. Il Fondo, ha ricordato Rösti, è alimentato con le tasse riscosse sul traffico motorizzato e non incide sul bilancio fiscale generale della Confederazione. Soprattutto, ha puntualizzato, non un franco verrà tolto al trasporto pubblico.

Ambiente e terreni agricoli

Rispondendo indirettamente alle critiche provenienti dagli ambienti che sostengono il referendum, Rösti ha voluto precisare che, con la progressiva elettrificazione del traffico, le emissioni di CO2 dei veicoli diminuiranno costantemente. Secondo Rösti questi ampliamenti non possono essere considerati alla stregua di nuove strade che attirano il traffico, bensì interventi puntuali – peraltro sostenuti dai Cantoni, come affermato dal consigliere di Stato friburghese Jean-François Steiert, presidente della Conferenza dei direttori cantonali dei lavori pubblici, della pianificazione del territorio e dell'ambiente – per decongestionare la rete stradale.

Bisogna inoltre tenere conto che meno ingorghi significa anche meno emissioni dannose, meno rumore e più sicurezza sulle strade, come dimostra la flessione del numero di incidenti dopo la costruzione della terza canna al tunnel del Gubrist (ZH) destinata ad assorbire il traffico fra Berna e Basilea, ha rammentato Rösti.

Inoltre, i circa 8 ettari di terreni agricoli pregiati che dovranno scomparire per far posto agli ampliamenti verranno compensati con superfici di pari qualità, ha promesso il capo del DATEC.