Il Consiglio federale risponde alle domande di Gianini (Plr) sull'incidente nel Gottardo. ‘Le ruote potevano già essere attenzionate, i segnali c'erano’
Sono risposte che non soddisfano e, anzi, aprono a un interrogativo ancora più grande: «L’estensione della procedura europea di allerta a tutte le ruote simili a quelle dell’incidente al Gottardo non poteva essere fatta già nel 2016 e 2017 quando ruote di serie diverse, ma appunto comparabili a quelle del Gottardo, erano state poste sotto osservazione?». È il tema che solleva il consigliere nazionale Simone Gianini (Plr) dopo aver letto le risposte fornite dal Consiglio federale alla sua interrogazione dello scorso settembre quando, a pochi giorni dalla completa riapertura della galleria, aveva sollecitato l’Esecutivo federale, chiedendo sostanzialmente se l’incidente del 10 agosto 2023 potesse essere evitato. «Non posso certo dirmi soddisfatto delle risposte avute – dichiara Gianini a ‘laRegione’ – e non solo perché nel breve testo non è stato spiegato quali passi sono stati fatti o lo saranno concretamente a livello tecnico, rispetto a quelli che in risposta a una mia precedente domanda erano stati indicati essere allo studio, e cioè l’introduzione di sensori e telecamere (Wayside Intelligence), di elementi intelligenti sui carri (Asset Intelligence), e sistemi digitali di agganciamento automatico».
Una prima indicazione era invero stata data il 2 settembre a Pollegio in occasione della conferenza stampa per la riapertura completa del tunnel di base. Tra queste: la riduzione della velocità da 230 a 160 chilometri orari nell’area di cambio binari a ridosso dei portali, l’installazione di rilevatori per il deragliamento in corrispondenza del cambio binario e, soprattutto, il declassamento del tipo di ruota che ha causato l’incidente. A tal proposito, così risponde il Consiglio federale al deputato ticinese: “Il Joint Network Secretariat (Jns, ente europeo che coordina le misure in caso di incidente ferroviario, ndr) ha esteso le misure nuove e adattate ad altri modelli di ruote comparabili, tra cui rientrano le Ba390” e cioè quelle responsabili dell’incidente al Gottardo. Quest’ultima misura comporta procedure più severe in caso di segni di sovraccarico termico, ad esempio dopo frenature. «Viene da chiedersi perché non si è andati in questa direzione già in passato, quando ruote di serie diverse, ma simili a quelle dell’incidente al Gottardo, erano state oggetto della medesima procedura da parte del Jns». Prosegue Gianini: «Certo, con il senno di poi è facile parlare. Ma qui emerge che i segnali c’erano già. Attuando a livello europeo quanto ora fatto dopo il deragliamento al Gottardo (e cioè l’estensione della procedura di allerta a tutte le ruote simili e non solo a quelle della serie interessata) si sarebbe quantomeno potuto ridurre il rischio». Il riferimento è a svariate rotture e fissazioni che hanno riguardato in Italia e Belgio ruote delle serie Ba314 e Ba004, simili nella concezione a quelle coinvolte nel deragliamento al Gottardo «come peraltro rileva lo stesso rapporto intermedio del Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza, il Sisi, incaricato delle indagini, che parla addirittura di ‘problema sistemico’», puntualizza il deputato liberale radicale.
A questa domanda dell’interrogazione di Gianini il Consiglio federale risponde in effetti soltanto parzialmente, indicando che “nell’ambito della procedura del Joint Network Secretariat (Jns) per i casi fino al 2019, l’adozione delle nuove misure venne ritenuta sufficiente. Nel quadro della nuova procedura Jns sono stati passati in rassegna e comparati tutti i possibili modelli di ruote in collaborazione con produttori, gestori, associazioni e specialisti. Tutti i tipi di ruota esaminati – precisa l’Esecutivo federale – potrebbero teoricamente essere impiegati sulla rete ferroviaria svizzera, se dispongono di un’omologazione internazionale. Il ‘problema sistemico’ rilevato dal Sisi può essere risolto se a livello europeo tutti i responsabili della manutenzione (Ecm), le imprese di trasporto ferroviario, gli organismi di certificazione Ecm per i responsabili della manutenzione e le autorità nazionali preposte alla sicurezza si attengono alle misure proposte dal Jns”. Detto altrimenti: la questione può essere risolta solo a livello europeo e se tutti vi si attengono, ciò che però, sino allo scorso anno, non riguardava la serie della ruota che si è rotta nel tunnel di base del San Gottardo.