Premi di cassa malati, i socialisti hanno elaborato un testo conforme. Forini: ‘Il Gran Consiglio decida al più presto e se del caso parola al popolo’
Il Partito socialista preme sull’acceleratore. Perché i premi di cassa malati continuano ad aumentare, diventando un onere finanziario sempre più insostenibile in particolare per il ceto medio: una nuova stangata già ufficializzata da Berna per l’anno prossimo e un ulteriore salasso che si profila per il 2026. Perché la sua iniziativa popolare legislativa, dichiarata riuscita nell’aprile 2023 con quasi 9’700 firme valide, che mira a impedire che si paghi per il premio più del 10 per cento del reddito disponibile ancora non è stata affrontata, nel merito, dal Gran Consiglio. E allora proprio per velocizzarne l’iter, il Ps ha preparato un testo conforme «che concretizza quanto si prefigge l’iniziativa e che intendiamo discutere con il Dipartimento sanità e socialità e con la commissione parlamentare ‘Sanità e sicurezza sociale’», fa sapere Danilo Forini. «Ci siamo mossi noi, poiché stufi di aspettare: il Consiglio di Stato non ha finora presentato tramite messaggio un testo conforme e sembra non avere alcuna fretta – rileva il deputato, tra i promotori dell’iniziativa denominata ‘Esplosione premi di cassa malati: ora basta! (Iniziativa per il 10%)’ –. Anzi, il governo chiede con il Preventivo 2025 del Cantone di tagliare sul meccanismo di riduzione dei premi, la Ripam, e quindi di impedire al sistema di seguire l’incremento dei premi». I sussidi, prosegue il granconsigliere socialista, «aumenterebbero così molto meno dei premi, lasciando una quota parte a carico delle famiglie molto più alta. Cosa che non ci vede assolutamente d’accordo e alla quale ci opporremo».
Nel frattempo il partito presieduto da Laura Riget e Fabrizio Sirica guarda al destino della propria iniziativa popolare. Il testo conforme la traduce in (poche) modifiche puntuali della normativa cantonale di applicazione della LAMal, la legge federale sull’assicurazione malattie. «Le nuove disposizioni possono risultare formalmente complesse, tuttavia la soluzione che noi suggeriamo è sostanzialmente semplice – riprende Forini –. Premessa: non tocchiamo il vigente sistema della Ripam, in questo caso dunque nessuna rivoluzione. Manteniamo infatti gli stessi calcoli per definire la riduzione dei premi ordinaria e aggiungiamo una riduzione supplementare per coloro il cui premio, con o senza sussidi, supera il 10% del reddito disponibile, stabilito come nel sistema attuale. Secondo la Supsi, con dati del 2021 beneficerebbero della nostra iniziativa soprattutto coppie senza figli e famiglie monoparentali. E coppie con molti figli qualora dovesse malauguratamente passare il taglio chiesto dal Consiglio di Stato nell’ambito del Preventivo 2025».
Come finanziare l’operazione, considerata la precaria situazione delle casse del Cantone? «Prima di tutto andrebbe quantificato l’impatto dell’iniziativa, ma sono previsioni che non possiamo fare certo noi non disponendo dei dati fiscali dei potenziali beneficiari. Come ogni anno però – ricorda Forini – il Dipartimento sanità e socialità stima l’influsso degli aumenti dei premi sulla spesa per i sussidi. Con la nostra proposta, non dovrebbe essere difficile fare i calcoli: una settimana dovrebbe bastare...». Tornando alla domanda, “per finanziarie ciò che proponiamo o lo si fa attraverso le entrate ordinarie dello Stato oppure agendo per priorità. Faccio un solo esempio: a un certo punto come partito avevamo proposto di ‘allungare’ di due anni il credito quadro per le strade e risparmiare così alcuni milioni di franchi all’anno. Milioni che lo Stato potrebbe impiegare per sostenere oggi un ceto medio che pur confrontato con premi di cassa malati alle stelle non ha diritto ai sussidi». Il fatto, rileva il parlamentare, «è che i premi esplodono. Bisogna senz’altro agire sui costi sanitari per ridurli, ma intanto è praticamente sicuro per il 2026 un altro aumento dei premi di cassa malati simile a quello degli ultimi tre anni. Se le casse dello Stato sono in difficoltà, ancora di più lo sono le tasche di chi vive con un reddito medio: i premi sono divenuti un peso insopportabile».
La settimana prossima «come iniziativisti saremo sentiti dalla commissione ‘Sanità’ e abbiamo già chiesto un incontro con il Dipartimento», indica Forini: «Per noi l’obiettivo è di portare al più presto il dossier in Gran Consiglio affinché, nel caso in cui il nostro testo conforme non venga accolto, l’iniziativa per il 10% sia sottoposta al voto dei ticinesi nella prima metà del prossimo anno. Altrimenti neppure nel 2026, col nuovo aumento dei premi, cambierà qualcosa. Ricordo che in tempi recenti nel nostro cantone il 57,5% dei votanti ha approvato un’analoga iniziativa popolare federale, anche se purtroppo bocciata a livello nazionale».
Sul tema c’è un’altra iniziativa popolare, anche questa cantonale, che attende di essere evasa. È quella della Lega dei Ticinesi per la deducibilità integrale dei premi dalle imposte, passando da un ritocco della legge tributaria. «Ampiamente riuscita nel dicembre del 2022, è da allora in qualche cassetto: si sta adesso facendo pressione sul mondo politico perché venga trattata data l’importanza e l’urgenza del tema – afferma il municipale di Lugano e consigliere nazionale Lorenzo Quadri –. E perché venga finalmente posta in votazione». Due iniziative, due differenti approcci. «La nostra – osserva l’esponente leghista – non chiede più soldi allo Stato, chiede allo Stato di chiederne meno» agli assicurati.
Premi di cassa malati, nell’attesa degli importi per il 2026. Sì, rimedi urgono.