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‘Più trasparenza, niente gruppi nei Cc a elezioni già avvenute’

Un'iniziativa di Demir e Isabella (Centro) chiede che non si possano più creare ‘unioni’ tra partiti (per avere posti nelle commissioni) post voto

Si vuole un cambiamento
(Ti-Press)
7 ottobre 2024
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La costituzione di gruppi politici all’interno dei Consigli comunali deve essere consentita esclusivamente fino al momento della presentazione delle liste elettorali. In altre parole: finirla col formare gruppi dopo le elezioni, come a volte succede, da parte di partiti, soprattutto piccoli, che si alleano per formare un gruppo e quindi avere accesso alle commissioni. Il tutto, senza che gli elettori sappiano quali intese verranno stipulate nel Legislativo.

È questa la richiesta che fa il Centro, con primi firmatari i deputati Sara Demir e Claudio Isabella, tramite un’iniziativa parlamentare che chiede una modifica della Legge organica comunale (Loc). Legge che, all’articolo 73 capoversi 3 e 4, ricordano i due granconsiglieri, “disciplina la formazione dei gruppi politici del Consiglio comunale, permettendo attualmente la costituzione di gruppi anche dopo la pubblicazione dei risultati elettorali”. Ebbene, per Demir e Isabella “la trasparenza e la chiarezza nei processi elettorali sono principi fondamentali per il corretto funzionamento della democrazia e garantiscono che gli elettori possano esprimere il loro voto sapendo in favore di chi va la propria preferenza”.

E siamo al punto. Perché, va da sé, “è essenziale che l’elettorato sia pienamente consapevole della composizione definitiva dei gruppi politici prima di esprimere il proprio voto, al fine di garantire una scelta informata e una rappresentanza coerente”. Questa l’opinione di Demir e Isabella, che però constatano come “l’attuale normativa consente la formazione di gruppi politici e misti anche dopo la pubblicazione dei risultati elettorali, il che può alterare l’equilibrio politico emerso dalle urne”.

‘Così si va a togliere il seggio a chi ne avrebbe avuto diritto’

Pertanto, si legge ancora nel testo dell’iniziativa parlamentare del Centro, “non deve essere possibile che dei consiglieri comunali eletti, appartenenti a liste diverse e senza il numero sufficiente di eletti per entrare nelle commissioni, si uniscano per formare un gruppo misto e ottenere così il numero necessario per entrare a far parte delle commissioni, togliendo il seggio a chi altrimenti ne avrebbe avuto diritto”.

Di conseguenza, secondo Demir e Isabella, “per garantire una corretta informazione agli elettori e preservare l’integrità del processo elettorale, la composizione dei gruppi dovrebbe essere stabilita prima della presentazione delle liste elettorali e non dopo. Ciò permetterebbe infatti di impedire un uso strumentale dei gruppi misti per scopi opportunistici, come l’acquisizione di maggiore influenza o risorse non proporzionate al proprio peso elettorale”.

Le proposte di modifica della Legge organica comunale

Ciò detto, la proposta del Centro è quella di stralciare l’articolo 73 capoverso 3 e 4 della Loc, “stabilendo che la costituzione di gruppi politici all’interno del Consiglio comunale sia consentita esclusivamente fino al momento della presentazione delle liste elettorali e questo per garantire la trasparenza e la chiarezza del processo elettorale, assicurando che gli elettori siano pienamente consapevoli della composizione dei gruppi politici prima di esprimere il proprio voto”. Non solo. L’iniziativa parlamentare chiede anche, si diceva, “di fissare il termine per la formazione dei gruppi politici, inclusi eventuali gruppi misti, alla data di presentazione delle liste elettorali, garantendo che l’elettorato conosca in modo definitivo la composizione dei gruppi prima del voto”.

Infine, Demir e Isabella chiedono al Consiglio di Stato “di assicurare che ogni modifica alla composizione dei gruppi dopo la presentazione delle liste non sia ammessa, impedendo così alterazioni post-elettorali che potrebbero influenzare la ripartizione dei seggi nelle commissioni del Consiglio comunale e anche evitare tutto quanto sopra espressamente indicato”.

IL CASO

Come è andata a Bellinzona

I due iniziativisti non lo citano nel testo, ma c’è un esempio pratico e recente di quanto chiedono di cancellare dalla Loc. Dopo le elezioni comunali di questo 14 aprile a Bellinzona fu proprio il Centro a farne le spese. Con la scelta del Noce, Avanti con Ticino & Lavoro e Più donne di unirsi per creare un gruppo unico, ed entrare così nelle commissioni permanenti, il Centro perse la possibilità di raddoppiare la propria presenza in queste commissioni.

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